Acilia



Acilia
Zona di Acilia
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Acilia

Acilia è una frazione della città di Roma.

Da sapere

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Cenni geografici

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Sorge al km 18-19 della via del Mare tra il quartiere dell'EUR e Ostia, esternamente al Grande Raccordo Anulare, confinando con Casal Palocco.

Cenni storici

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Il territorio di Acilia fu abitato già in età preistorica, come reperti trovati confermano. Il primo nucleo urbano di cui si hanno notizie è quello della latina Ficana, sito abitato sin dalla fine del II millennio a.C. Ficana fu eretta in cima al Monte Cugno, intorno alle cui pendici il Tevere compiva un giro, permettendo ai ficani una posizione dominante per il controllo dei traffici sul fiume; per questo scopo i ficani eressero qui la loro città. Roma per espandersi verso il mare dovette abbattere Ficana, distrutta, secondo la tradizione, da Anco Marzio.

Acilia prende il nome dall'antica famiglia aristocratica romana degli Acilii Glabriones, che ebbero in zona una sontuosa villa oramai scomparsa; gli Acilii utilizzarono il territorio come possedimento agricolo. Recenti ritrovamenti archeologici, al lato dell'antica via Ostiense, hanno riportato alla luce uno scalo di epoca romana utilizzato come luogo di mercato. La via Ostiense collegava Roma ai porti di Ostia e di Porto e con la via Portuense aveva intenso traffico di merci e passeggeri verso l'Urbe o viceversa, verso i porti d'imbarco. Molti personaggi di fama storica passarono per Acilia di allora, tra cui Cleopatra VII, Nerone, Gaio Giulio Cesare, Augusto, Paolo di Tarso durante uno dei suoi viaggi; del suo passaggio rimane la zona di Acilia chiamata ancora Monti di San Paolo. Nel 1950 durante lavori agricoli, fu trovato un pregevole sarcofago romano denominato poi Sarcofago di Acilia.

Nel medioevo, caduta la potenza romana, il traffico sulla via Ostiense rimase abbastanza intenso per via delle saline di Ostia la cui produzione di sale restava forse l'unica fonte di benessere della zona, diventata un ammasso di rovine e paludi. Il sale era pagato letteralmente a peso d'oro e i briganti e "fattacci" sulla via di Ostia erano all'ordine del giorno. Ad Acilia ci sono antiche cronache in merito e la presenza dei briganti è ricordata dalle zone chiamate ancora "Ponte ladrone" e "Malafede".

Nel 1913 la zona di Acilia viene approvata, con un Consiglio Comunale dell'epoca, come località rurale nel piano per la prevista colonizzazione dell'Agro Romano. Nel 1916, in piena prima guerra mondiale, Acilia è requisita dall'Autorità Militare per l'accantonamento delle scorte militari e l'apertura di un campo di concentramento per soldati austriaci prigionieri, impiegati alla costruzione della linea ferroviaria Roma-Ostia.

Una prima stazione antimalarica nacque ai primi decenni del XX secolo a seguito dell'intensa opera di bonifica dei vasti stagni di Ostia,[4] nella piana alluvionale del Tevere. che portò nel 1919 alla creazione del cosiddetto Borgo Acilio da parte dei progetti di "Roma Marittima" del grande ingegnere Paolo Orlando per la sistemazione e la bonificazione dell'Agro romano. Fino ad allora la zona si era chiamata Monti di San Paolo.

Il 28 ottobre 1928 fu aperta la seconda autostrada al mondo, dopo la Milano-Laghi, la Roma-Ostia o più conosciuta come "Via del Mare". Questa autostrada partiva dal "Teatro di Marcello" a Roma e univa simbolicamente il Campidoglio con il mare della Capitale. Questa autostrada attraversa e divide in due Acilia come del resto fa la ferrovia Roma-Ostia di costruzione precedente, che insieme alla via Ostiense le scorrono parallele.

Il progetto dell'attuale Acilia fu redatto nel 1939 e terminato dopo 8 mesi con una prima realizzazione nel 1940 a poche settimane dall'ingresso dell'Italia nella seconda guerra mondiale. Il governo fascista, su interessamento della principessa Iolanda Margherita di Savoia, decise di dare un alloggio alle famiglie numerose e più indigenti di Roma. Erano stati compiuti i famosi sventramenti nel centro della città per cui molte famiglie furono collocate nelle borgate ufficiali volute dal regime, ma non fu questo il caso di Acilia, in quanto quest'ultima sorse anni dopo tali sventramenti.

Furono lottizzati i terreni intorno alla via del Mare, all'altezza di Borgo Acilio, in frazioni di circa 1000 metri quadri ciascuna e attraverso uno schema di vie a reticolo ortogonale, furono collegate tra loro.

Per le case fu eseguito il progetto che prevedeva l'uso preponderante di un materiale di costruzione assai economico, il "Populit", un materiale costituito da una specie di grossa paglia in fibra di legno pressata e compattata con una velatura di cemento, ideato durante la precedente Autarchia dall'ingegnere svizzero Dario Pater, amico personale di Mussolini.

Le "Casette Pater", che ne vennero fuori erano casette bifamiliari su un unico piano, realizzate con pannelli rettangolari di "Populit", formanti i muri perimetrali; il solaio costruito con intravature complesse sostenenti un tetto di tegole a spiovente, tutte uguali e tutte dotate di oltre 1.000 m² di terreno di pertinenza, per lo più usato ad orto/giardino. Erano prive in origine, di portico, terrazzi, box, soffitte e cantine (non hanno nemmeno le fondamenta)

Erano a pigione bassa di circa 90 lire al mese. Il contratto d'affitto non prevedeva il passaggio in proprietà; se le autorità riscontravano da parte del locatario un diverso uso e destinazione del terreno o della casa, che non fosse l'uso personale abitativo o per grave inosservanza delle varie clausole sulla buona tenuta dell'abitazione, il contratto veniva rescisso. Queste casette "rapide", antesignane dei moderni prefabbricati, dovevano durare qualche anno, ma molte esistono ancora oggi.

Per l'inaugurazione di Acilia, con le prime 150 delle 286 casette Pater ancora da costruire, Il 21 aprile 1940 venne Benito Mussolini in persona accompagnato tra gli altri, dal segretario del partito di allora Ettore Muti. Mussolini visitò le prime casette Pater vicino alla via del Mare e nella piazzetta dov'era la Chiesa della Sacra Famiglia oggi scomparsa, incontrò la popolazione di Acilia.

Per anni molti abitanti di Acilia, scoprendo le caratteristiche delle economiche pareti di fibra di legno stuccata (se si batteva con un martello un chiodo su una parete, questo spariva nel muro), credettero a una truffa che il "Duce" non conosceva perché "a lui avevano fatto vedere quelle costruite con i mattoni".

Le casette erano divise ciascuna in due appartamenti, formati da salone angolo cottura, un piccolo bagno, dotato solo di un vaso WC e piccolo lavandino e due camere, una grande e una piccola; anche il terreno veniva diviso a metà per la cura degli orti che numerosissimi crebbero in seguito; l'acqua era a forfait, un grande cassone posto in alto in ciascun bagno raccoglieva continuamente acqua erogata razionata da una chiavetta bollata non regolabile; per irrigare l'orto si scavarono pozzi azionati da pompe idrauliche a mano.

Le casette dovevano essere abitate da due famiglie diverse, ma, visto il grande numero di componenti di ciascuna delle "numerose", il governo fascista decise di dare una casa a famiglia. Paradossalmente ogni famiglia, pur sotto lo stesso tetto, viveva in due appartamenti separati, con due ingressi principali, due cucine, due saloni ma ben 4 camere e due bagni e un terreno di 1000 m².

I traslochi della mobilia e delle masserizie degli assegnatari furono effettuati gratuitamente su autocarri del Governatorato di Roma, che si occupò persino della fornitura delle lampadine elettriche. I primi abitatori di Acilia sembravano più coloni che inquilini. La zona scelta per l'insediamento era umida, fredda, sabbiosa e desolata, non certo adatta alla salute di chi ci viveva; ma forse una casa con bagno molte famiglie ancora non l'avevano mai avuta.

Il "centro commerciale" di allora, era la zona dei Monti di San Paolo, dov'era l'osteria, la chiesa della Sacra Famiglia, completa di campanile anch'essa in fibra di legno pressata, un porticato con un bar e qualche negozietto di alimentari e merce varia, il tutto intorno ad una piazzetta, piazzetta che nel dopoguerra fu intitolata a Lido Duranti, martire aciliano delle Fosse Ardeatine.

La zona al di là della ferrovia era collegata da un tornante per i pedoni e le macchine, il "Ponte di Acilia" che scavalcava la Via del Mare con un lungo arco decorato con tondi di fasci littori; da qui si scendeva per arrivare alla stazione di Acilia oppure più avanti si attraversava il ponte sulla ferrovia e si era ad "Acilia vecchia" quella del Borgo Acilio, formata dalla Casa del Fascio, le scuole elementari inaugurate il 27 ottobre 1929, il presidio medico, qualche casa e più avanti dalla chiesa di san Leonardo da Porto Maurizio, inaugurata il 7 novembre del 1936.

Pomposamente, com'era nello stile della propaganda fascista, Acilia fu inserita nella collana "Le città di Mussolini" con un piccolo libro, illustrato con diverse fotografie. In queste foto si mostrava la famiglia-tipo di Acilia mentre coltivava l'orto, desinava e passeggiava sui nuovi viali della borgata; per quelle foto ai giornalisti, la famiglia aveva indossato gli abiti più decorosi che possedeva: si vedevano signore a pranzo con il vestito da sera di festa, uomini che coltivavano l'orto con il vestito del matrimonio e ragazzi che giocavano con il vestito della Prima Comunione. I giornalisti scrissero che quello che stupiva di Acilia era l'estrema povertà dei suoi abitanti.

In tempo di guerra per ragioni militari gli abitanti dovettero esodare e le casette aciliane furono occupate da diversi sfollati. Fu nel dopoguerra dopo lotte legali che molti poterono rientrare nelle loro case.

Sempre nel dopoguerra vi fu l'insediamento dei profughi giuliano-dalmati provenienti dall'Istria, ceduta per i trattati di guerra alla Jugoslavia. Fu eretto per loro un altro centro abitativo chiamato "Villaggio giuliano" nel territorio di Acilia vicino alla ferrovia; con il tempo questa zona divenne malfamata.

Come orientarsi

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Map
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Acilia

Quartieri

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  • Dragoncello
  • Casal Bernocchi
  • San Giorgio di Acilia


Come arrivare

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In treno

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  • 41.783212.361 Stazione di Acilia. Stazione di Acilia su Wikipedia Stazione di Acilia (Q3968812) su Wikidata
  • 41.789512.3782 Stazione di Casal Bernocchi-Centro Giano. Stazione di Casal Bernocchi-Centro Giano su Wikipedia stazione di Casal Bernocchi-Centro Giano (Q3969251) su Wikidata


Come spostarsi

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Cosa vedere

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  • 41.78022212.33851 Museo Agostinelli, via Donato Bartolomeo (Dragona), . Museo di cultura popolare. Museo Agostinelli su Wikipedia Museo Agostinelli (Q3867570) su Wikidata
  • 41.7928522.3890132 Casale Malafede, via Ostiense. Casale del XIX secolo

Chiese

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  • 41.78313912.3659313 Chiesa di San Leonardo da Porto Maurizio, via Ludovico Antomelli. Chiesa del XX secolo (1936). Edificio in stile razionalista, progetto dell'architetto Francesco Fornari. Parrocchia eretta il 5 novembre 1936 con il decreto del cardinale vicario Francesco Marchetti Selvaggiani "In regione Ostiensi". Chiesa di San Leonardo da Porto Maurizio (Roma) su Wikipedia chiesa di San Leonardo da Porto Maurizio (Q27888271) su Wikidata
  • 41.77880312.3588524 Chiesa di San Giorgio Martire, largo San Giorgio. Chiesa del XX secolo. Parrocchia eretta il 1º febbraio 1963 con il decreto del cardinale vicario Clemente Micara "Succrescente incolarum numero".
  • 41.76167512.3718285 Chiesa di Santa Melania juniore, via Eschilo. Chiesa del XX secolo (1984-86). Chiesa di Santa Melania juniore su Wikipedia chiesa di Santa Melania juniore (Q3674177) su Wikidata
  • 41.78224112.3518856 Chiesa di San Francesco d'Assisi ad Acilia, largo Cesidio da Fossa. Chiesa del XX secolo (1953). Parrocchia eretta il 16 ottobre 1954 con decreto del cardinale vicario Clemente Micara "Pontifice Maximo". Chiesa di San Francesco d'Assisi ad Acilia su Wikipedia chiesa di San Francesco d'Assisi (Q25385233) su Wikidata
  • Chiesa di San Maurizio Martire, via del Poggio di Acilia. Chiesa del XX secolo. Parrocchia eretta il 27 ottobre 1978 con decreto del cardinale vicario Ugo Poletti "Il sommo pontefice".
  • 41.78620612.33537 Chiesa Santa Maria Regina dei Martiri in Via Ostiense, via Carlo Casini. Chiesa del XX secolo (1963). Progetto di Aldo Aloysi e dell'ingegnere Ernesto Vichi. Parrocchia eretta il 24 giugno 1963 con decreto del cardinale vicario Clemente Micara "Cum in regione". Nel dicembre 1986 fu visitata da papa Giovanni Paolo II.
  • Chiesa di San Maurizio Martire, via del Poggio di Acilia. Chiesa del XX secolo. Parrocchia eretta il 27 ottobre 1978 con decreto del cardinale vicario Ugo Poletti "Il sommo pontefice".
  • 41.7889512.345038 Chiesa dei Santi Cirillo e Metodio, via Osteria di Dragoncello. Chiesa del XX secolo (1996-97). Progetto dell'architetto Bruno Bozzini. Parrocchia eretta il 1º ottobre 1989 con decreto del cardinale vicario Ugo Poletti. Chiesa dei Santi Cirillo e Metodio su Wikipedia chiesa dei Santi Cirillo e Metodio (Q3668103) su Wikidata
  • 41.7879512.379869 Chiesa di San Pier Damiani, piazza San Pier Damiani. Chiesa del XX secolo (1970). Chiesa di San Pier Damiani su Wikipedia chiesa di San Pier Damiani (Q3671586) su Wikidata
  • 41.78484212.39309210 Chiesa di San Pio da Pietrelcina, via Paolo Stoppa. Chiesa del XXI secolo (2007-10). Chiesa di San Pio da Pietrelcina su Wikipedia chiesa di San Pio da Pietrelcina (Q3671818) su Wikidata

Siti archeologici

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  • 41.7979212.359411 Ficana. Città latina di Ficana, sulle piccole alture di monte Cugno. Insediamento dell'VIII secolo a.C. Il sito fu individuato da Lorenzo Quilici e Stefania Quilici Gigli nelle ricognizioni effettuate nel 1971. Ficana su Wikipedia Ficana (Q3744504) su Wikidata
  • Villa di Dragoncello (sito G). Villa del VI-IV secolo a.C. Resti di un edificio per attività produttiva.
  • Villa di Dragoncello (sito A), via Ostiense. Villa del II-I secolo a.C. Villa con parte residenziale e produttiva.
  • 41.78438312.34739612 Villa di Dragoncello (sito F), viale Alessandro Ruspoli. Villa del I secolo a.C. Villa con parte residenziale, produttiva e terma.
  • 41.79305112.34138513 Villa di Dragoncello, viale Alfredo Ottaviani. Villa dell'età imperiale. Villa scoperta nel 2011.
  • 41.78212212.3565414 Viadotto dell'antica via Ostiensis, via Ostiense. Ponte dell'età repubblicana.
  • 41.77482712.37761715 Villa di Fralana, via Francesco Menzio. Villa del II secolo. Villa con parte residenziale e produttiva.
  • 41.7772312.35946416 Villa della Longarina, via Cristoforo Colombo. Villa dell'età imperiale. Villa rustica, reinterrata.

Parchi

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  • 41.78979212.36885517 Parco Don Pietro Pappagallo (tra clivo delle Case Basse, via Padre Agapito Augusto Fiorentini e via Padre Giacomo Alessandro Ghezzi).
  • 41.77712.34209418 Parco Donne Vittime del Femminicidio (tra viale dei Romagnoli, via Carlo Casini, via Antonio Criminali e via Francesco Donati).
  • 41.79074412.34137619 Parco Vittime del Razzismo (tra viale Alfredo Ottaviani, via Osteria di Dragoncello, via Vincenzo Petra e via Ferdinando Cento).
  • 41.78888712.3622320 Parco dei Pini, via del Poggio di Acilia.
  • Parco della Madonnetta, via Bruno Molajoli.
  • 41.78641112.39694221 Parco Lucio Battisti (tra via Massimo Troisi, piazza Charlot e via Marcello Mastroianni).
  • 41.7772312.35946422 Parco Giacomo Manzù (tra via Alberto Galli, via Gino Bonichi, via Telemaco Signorini e via Orazio Amato).
  • 41.78947812.39299923 Parco Mia Martini, via Domenico Modugno.


Eventi e feste

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Cosa fare

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Acquisti

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Come divertirsi

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Dove mangiare

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Dove alloggiare

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Sicurezza

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Come restare in contatto

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Nei dintorni

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Altri progetti

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