L’opera è entrata in Collezione proveniente dal mercato antiquario nel 1991. L’autentica sul verso della fotografia del dipinto, conservata in archivio Cariplo, ne colloca l’esecuzione allo stesso anno.
Dal dopoguerra, in seguito al suo trasferimento a Venezia, Brindisi si dedica alla realizzazione di vedute della laguna, proponendo un vasto repertorio di luoghi monumentali e scorci turistici. Il soggetto diverrà una costante di tutta la sua produzione, condotta all’interno di una serrata ricerca artistica che dalle prime prove di matrice informale raggiunge una cifra stilistica personale, caratterizzata da una cromia brillante e una spazialità bidimensionale.
L’opera appartiene alla maturità del pittore contraddistinta da una certa ripetitività nei temi e da un’esecuzione talvolta sommaria. Questa veduta in Collezione ritrae la
chiesa barocca dei santi Simone e Giuda, detta anche san Simeon Piccolo, riconoscibile dal pronao di ispirazione classica sormontato da una cupola unica che si conclude nella lanterna con la statua del Redentore. Si tratta di un soggetto inusuale all’interno del repertorio dell’artista contraddistinto dalla presenza di un cospicuo nucleo di opere che raffigurano soprattutto santa Maria della Salute, soggetto d’elezione tra le chiese veneziane. In questo caso il pittore costruisce il paesaggio per piani orizzontali attraverso la scansione ritmica delle masse colorate: dalla lanterna dell’edificio in primissimo piano, al canale, alla facciata della chiesa, fino al cielo blu percorso da nuvole bianche. Rispetto alla coeva
veduta di Venezia in Collezione - immagine piacevole e decorativa della città lagunare - questo paesaggio si contraddistingue per l’inserzione di una densa ombra scura che si riflette nel Canal Grande e per l’adozione di un contrasto cromatico violento nell’accostamento del giallo acido delle architetture con il blu del cielo e dell’acqua.