Prato
Prato | |
Stemma e Bandiera | |
Stato | Italia |
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Regione | Toscana |
Territorio | Provincia di Prato |
Altitudine | 72 m s.l.m. |
Superficie | 97,59 km² km² |
Abitanti | 187.159 (censimento 2012) |
Nome abitanti | pratesi |
Prefisso tel | +39 0574 |
CAP | 59100 |
Fuso orario | UTC+1 |
Posizione | |
Sito del turismo | |
Sito istituzionale |
Prato è una città della Toscana, capoluogo dell'omonima provincia dal 1992.
Da sapere
[modifica]La città è famosa in Italia e nel mondo per la produzione tessile e del famoso biscotto con le mandorle, del Biscottificio Mattei, meglio noto come "cantuccio".
Negli ultimi decenni, Prato, è stata protagonista di un notevole boom demografico ed incremento migratorio. Infatti è, attualmente, la seconda città della Toscana, la terza dell'Italia centrale (dopo Roma e Firenze) e la diciottesima in Italia per numero di abitanti.
Prato e la sua provincia sono situate nel cuore della Toscana, ubicazione ideale per raggiungere le altre famose città d'arte della regione. La città e il suo territorio offrono interessanti e prestigiosi itinerari artistici, naturalistici e gastronomici.
Passare le vacanze a Prato significa per il turista fare un tuffo nel passato, con un occhio proiettato verso il futuro: un viaggio che va dagli etruschi fino all'arte contemporanea, con particolare pregio alle opere medievali e rinascimentali.
Cenni geografici
[modifica]Si trova alle pendici del monte della Retaia, e la cima più alta del comune di Prato è quella del monte Cantagrilli. Il fiume che attraversa Prato è il Bisenzio, un affluente dell'Arno.
Quando andare
[modifica]Gli inverni sono freddi e secchi con temperature medie dai -5 °C ai 13 °C. Le estati sono afose e calde con temperature massime intorno ai 35 °C. Le maggiori precipitazioni si registrano in autunno.
Il periodo migliore per visitare la città è in primavera: da metà aprile a fine giugno.
Cenni storici
[modifica]Storia antica, Etruschi e Romani
[modifica]Alcuni ritrovamenti testimoniano che il territorio collinare circostante Prato risultava già abitato sin dal Paleolitico. La piana pratese venne successivamente abitata dagli Etruschi, come testimoniato dai recenti ritrovamenti archeologici nell'area, destinati a riscrivere la storia di questi luoghi. Rimangono infatti numerose rovine etrusche, tra cui quelle della città di Gonfienti.
Successivamente la piana fu abitata dai Romani (vi passava la via Cassia, nel tratto che collegava Firenze con Pistoia, sulla via per Luni). Il territorio dove sorge oggi Prato però era destinato alla centuriazione estesa tra Agliana e Badia a Settimo e probabilmente non ad insediamenti urbani, anche se occasionalmente sono state rinvenute nell'area di Prato, tracce di quell'epoca.
Il Medioevo
[modifica]Nell'Alto Medioevo la piana vede il degrado delle strutture di regimentazione delle acque realizzate con la centuriazione romana, ed alcune parti di essa, presumibilmente nell'area a sud si impaludirono. La zona di Prato fu interessata dalla presenza dei Bizantini e successivamente occupata dai Longobardi la cui presenza è documentata soprattutto nelle aree collinari e pedemontane.
Dopo l'assedio del 1107 da parte delle truppe di Matilde di Canossa, i conti Alberti si ritirarono nei propri castelli della Val di Bisenzio e l'abitato cominciò a costituirsi come libero Comune. Fu certamente uno tra i primissimi comuni italiani a darsi uno Statuto, redatto già a metà del XIII secolo. Per due secoli Prato conobbe una forte espansione urbana (vennero quasi raggiunti i 15000 abitanti), dovuta alla fiorente industria della lana e alla forte devozione verso una reliquia appena giunta: la Sacra Cintola. L'urbanizzazione è testimoniata dalla necessità di costruire due nuove cerchie di mura, una intorno alla metà del XII secolo e l'altra a partire dal 1300. Nel 1326, per sottrarsi alle mire espansionistiche di Firenze e alle proprie lotte interne tra le famiglie più possidenti per il controllo amministrativo, la città si sottomise alla Signoria di Roberto d'Angiò, re di Napoli. Il 23 febbraio 1351 Giovanna d'Angiò vendette la città a Firenze per 17.500 fiorini d'oro, e a quest'ultima città rimase legata fino ai giorni nostri.
Il Cinquecento e Seicento
[modifica]Nonostante la perdita della libertà, Prato continuò a svilupparsi nei secoli seguenti, seguendo le sorti di Firenze, prima sotto la dinastia dei Medici, quindi con la Repubblica Fiorentina dal 1494. A causa di questo, l'esercito della Lega Santa (creata fra il Papa Giulio II e gli Spagnoli) conquistò e devastò Prato il 29 agosto 1512. Tale saccheggio (noto come Sacco di Prato e ricordato anche dal Machiavelli nel celebre Il Principe) provocò l'inizio del declino che durò per circa due secoli.
Nel 1653 Prato ottenne finalmente il tanto ambito status di Città e di Diocesi.
Il Settecento
[modifica]Nel XVIII secolo, con la salita dei Lorena alla guida del Granducato di Toscana, la città venne abbellita e conobbe anche un notevole sviluppo culturale, che veniva promosso dagli stessi granduchi. La lungimiranza intellettuale di Prato e della sua terra in questo secolo trova la sua massima espressione nelle parole di Filippo Mazzei, amico di Thomas Jefferson, che oggi sono riportate nel secondo paragrafo della Costituzione degli Stati Uniti d'America: All men are created equal.
Storia Moderna e Contemporanea
[modifica]Nel XIX secolo Prato conobbe una notevole rinascita industriale, specialmente nel settore tessile, venendo definita "la Manchester della Toscana". Dopo l'Unità d'Italia continuò una fortissima industrializzazione e cominciò una crescita demografica, che cominciò a far uscire la città dalla cerchia delle mura trecentesche e la portò, durante il XX secolo, ad inglobare pian piano i borghi circostanti.
Tra il settembre 1943 e il marzo 1944 la città fu oggetto di violenti bombardamenti mirati a distruggere l'apparato industriale e il nodo ferroviario. Nello stesso periodo, sui rilievi appenninici vicini alla città, cominciarono a costituirsi formazioni partigiane. Nelle settimane successive un rastrellamento dei fascisti dette il via alla deportazione in Germania di 360 lavoratori e di essi torneranno vivi solo in 20. Nel settembre 1944 partigiani della Brigata Buricchi vengono catturati e impiccati a Figline.
Negli anni sessanta e settanta avvenne una consistente immigrazione proveniente da tutte le regioni meridionali che fece raddoppiare la popolazione.
La città è stata meta a partire dagli anni novanta, di una nuova e molto consistente ondata migratoria, questa volta da paesi extracomunitari ed in particolare dalla Cina. La comunità cinese a Prato è infatti la terza in Europa, dopo Londra e Parigi.
Come orientarsi
[modifica]Piazze
[modifica]- 1 Piazza del Comune – Realizzata a fine del Duecento, all'incrocio dei due principali assi viari della città. Nella zona centrale della piazza si trova la Fontana del Bacchino che fu realizzata in bronzo tra il 1659 e il 1665 da Ferdinando Tacca, in occasione del riconoscimento del rango di città di Prato. Davanti al Palazzo Comunale (sito nella piazza) si trova anche la statua in marmo bianco di Carrara dedicata al mercante di Prato, Francesco Datini, di Antonio Garella (1896).
Porta
[modifica]Quartieri
[modifica]- Circoscrizione Nord: Cerreto, Chiesanuova, Coiano, Figline di Prato, Galcetello, Galceti, Gli Abatoni, I Ciliani, Le Fornaci, Le Lastre, Le Sacca, San Martino, Santa Lucia, Villa Fiorita.
- Circoscrizione Sud: Cafaggio, Casale, Castelnuovo, Campostino, Fontanelle, Grignano, Il Ferro, Iolo, Le Badie, Le Caserane, Le Colombaie, Le Fonti, Paperino, Ponte alle Vanne, Popolino, Purgatorio, San Giorgio a Colonica, San Giusto, Santa Maria a Colonica, Sant'Andrea, Tavola, Tobbiana.
- Circoscrizione Est: Canneto, Carteano, Cavagliano, Filettole, Gonfienti, Il Cantiere, I Lecci, Il Palco, La Castellina, La Macine, La Pietà, La Querce, Mezzana, Pizzidimonte, Ponzano, Sacra Famiglia, Santa Cristina a Pimonte, Santa Gonda.
- Circoscrizione Ovest: Borgonuovo, Capezzana, Galciana, Il Calice, Il Guado, La Dogaia, Le Pantanelle, Maliseti, Mazzone, Narnali, San Paolo, Sant'Ippolito, Vergaio, Viaccia.
- Circoscrizione Centro: Il Pino, Il Soccorso, Reggiana.
Come arrivare
[modifica]In aereo
[modifica]Nella provincia di Prato non ci sono aeroporti ad uso civile. Gli aeroporti più vicini a Prato sono: l'1 aeroporto Amerigo Vespucci di Firenze (IATA: FLR) e l'2 aeroporto Galileo Galilei di Pisa (IATA: PSA).
Da Pisa
[modifica]Presso l'aeroporto si trova la stazione ferroviaria Pisa Aeroporto, che è collegata direttamente con: la stazione di Firenze Santa Maria Novella e con la stazione di Pisa centrale (sulla linea Pisa - Lucca - Pistoia - Firenze).
L'aeroporto è molto vicino al casello autostradale "Pisa Nord". Dal casello di Pisa Nord occorre imboccare l'autostrada A11 e proseguire in direzione Firenze. Il casello "Prato Ovest" dista circa 65 km da Pisa, mentre il casello di "Prato Est" è a circa 73 km di distanza.
Da Firenze
[modifica]L'aeroporto Amerigo Vespucci di Firenze si trova in località Peretola ed è il più vicino alla provincia Pratese.
L'aeroporto non è direttamente collegato alla linea ferroviaria. È possibile raggiungere le stazioni di Firenze Santa Maria Novella e Firenze Rifredi utilizzando il bus.
Arrivare a Prato in automobile dall'aeroporto fiorentino è molto semplice: l'aeroporto si trova all'uscita del casello autostradale della A11 "Firenze Nord", che dista soltanto 5 km dal casello di "Prato Est" e 13 km dal casello di "Prato Ovest".
In auto
[modifica]Dalla Toscana | Dal resto d'Italia | |
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In treno
[modifica]- 6 Stazione di Prato Centrale. Scalo ferroviario di grandi dimensioni al servizio della città di Prato. Si trova sulle linee Firenze-Bologna e Firenze-Prato-Pistoia-Lucca-Viareggio. Ci sono, inoltre, altre due stazioni nella città, Prato Porta al Serraglio e la nuova stazione di Prato Borgonuovo.
- 7 Stazione di Prato Porta al Serraglio. Fermata ferroviaria della ferrovia Maria Antonia. Per importanza, è la seconda stazione della città di Prato dopo quella di Prato Centrale. Fra le tre stazioni della città è quella più vicina al centro storico, essendo a soli cinque minuti a piedi da piazza del Duomo.
- 8 Stazione di Prato Borgonuovo. Piccola stazione ferroviaria posta nella periferia della città di Prato inaugurata l'11 dicembre 2005. È la più recente della città. Si trova sulla linea Firenze-Prato-Pistoia-Lucca-Viareggio, dispone di due binari passanti e due piccole pensiline. Al primo binario transitano i convogli per Pistoia, Lucca e Viareggio. Mentre al secondo binario i convogli per Prato Centrale e Firenze Santa Maria Novella. Fermano solo treni regionali.
Come spostarsi
[modifica]Con mezzi pubblici
[modifica]A Prato ci sono cinque linee di bus frequenti che collegano: il centro storico, la stazione ferroviaria di Prato, la periferia e i comuni limitrofi. Il servizio bus è gestito dalla Cooperativa Autolinee Pratesi (CAP): Orari Autobus e Punti vendita biglietti autobus e informazioni.
In taxi
[modifica]A Prato ci sono diversi punti di sosta dei taxi: Piazza Duomo, Stazione Centrale, Pratilia, piazzale Falcone e Borsellino, via Cavour, via Corridoni e via Paronese (Orario: Servizio 24 ore su 24 per tutte le destinazioni). In particolare:
- Co.Ta.Pra. Srl Cooperativa Tassisti Pratesi, Via Brunelleschi Filippo, 20, ☎ +39 0574 574758.
- Radio Taxi Prato, ☎ +39 0574 5656.
- Piazza della Stazione, ☎ +39 0574 37047.
In auto
[modifica]Per chi si sposta in auto può essere utile avere presente dove poter lasciar la macchina:
- Firenze Parcheggi spa, Via La Pira, 21, ☎ +39 055 50302209 (informazioni). Sala operativa.
- Autorimessa Casadei, Piazza Mercatale, 41, ☎ +39 0574 25925.
- Autorimessa Lorenzo, Via Torino, 25, ☎ +39 0574 34205.
- Essegiemme Spa, Viale Vittorio Veneto, 11, ☎ +39 0574 401907.
- Essegiemme Spa - Parcheggio Del Serraglio, Via Cavallotti Felice, 42, ☎ +39 0574 401621.
- Garage Giusti, Via San Giorgio, 19, ☎ +39 0574 23728.
- Garage Montegrappa S.A.S., Viale Montegrappa, 21/23, ☎ +39 0574 595394.
- Garage Roma, Via Alessandro Lazzerini, 16, ☎ +39 0574 31545.
Cosa vedere
[modifica]Dentro le mura
[modifica]Piazza del Duomo
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- 1 Duomo di Prato (Basilica Cattedrale di Santo Stefano). La chiesa, a tre navate, è costruita in pietra alberese (proveniente dai Monti della Calvana) e marmo verde (estratto dal Monteferrato). Risale molto probabilmente al VI secolo. È uno degli esempi più importanti dell'architettura religiosa tra il XII secolo e il XV secolo nella regione, con un elegante passaggio al suo interno tra le ampie arcate romanico-lombarde e lo slancio del gotico nel transetto, progettato molto probabilmente dal celebre Giovanni Pisano, che al suo interno realizzerà un crocifisso ligneo e il suo ultimo capolavoro, la Madonna della Cintola, nel 1317. Vi è conservata la reliquia della sacra Cintola. Le opere più importanti sono il pulpito esterno (costruito da Michelozzo e decorato da Donatello), il pulpito interno di Mino da Fiesole e Antonio Rossellino del 1472, la Madonna dell'Ulivo, unica opera realizzata insieme dai celebri fratelli Da Maiano, Giovanni, Benedetto e Giuliano. Nel transetto invece vi sono gli affreschi di Filippo Lippi (nella Cappella Maggiore), una delle massime espressioni del Rinascimento italiano, gli affreschi di Paolo Uccello (nella Cappella dell'Assunta), e di Agnolo Gaddi (nella Cappella della sacra Cintola), all'interno di una cancellata bronzea realizzata da alcuni dei più importanti orafi del XV secolo.

- 2 Palazzo Vescovile. Attiguo alla cattedrale è il Palazzo Vescovile (XIV-XVII secolo), antica residenza dei proposti della pieve è ancora oggi residenza del Vescovo di Prato. La facciata è caratterizzata da un portale bugnato, sovrastato dallo stemma in pietra del cardinale Carlo de' Medici, ultimo proposto pratese, dal 1619 al 1653, prima della creazione della Diocesi.
Parte dell’edificio è occupato dal Museo dell'Opera del Duomo, fondato nel 1967 e ampliato in più tempi per ospitare opere provenienti dalla Cattedrale di Santo Stefano e dal territorio diocesano.
- 3 Palazzo Vestri. Sorto al posto dell'antica chiesa di San Giovanni Rotondo ha assunto le forme attuali durante la ristrutturazione del 1820-1830 a cura dell'architetto Giuseppe Valentini.
- 4 Palazzo Dragoni. Storica sede dell'Accademia degli Infecondi.
- 5 Palazzo Lorini Pittei. La sua storia inizia nel Duecento con Bonato di Baldanza e Tancredi di Orlandino che avevano edificato due case torri separate una delle quali ancora visibile su via del Corso, mentre la facciata su piazza del Duomo presenta ancora i tratti duecenteschi.
- 6 Fontana del Pescatorello.
- 7 Monumento a Giuseppe Mazzoni.
Chiese
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- 8 Santuario della Madonna del Giglio, via San Silvestro. Santuario ricostruito nel 1680, conserva un imponente altare in scagliola su disegno di Giovan Battista Balatri, completato nel 1705 da una tela di Pier Dandini con Dio Padre e santi.

- 9 Basilica di Santa Maria delle Carceri, Piazza Santa Maria delle Carceri. Basilica rinascimentale con pianta a croce greca, opera di Giuliano da Sangallo. All'interno si trovano decorazioni in maiolica di Andrea della Robbia e vetrate su disegno di Domenico Ghirlandaio.

- 10 Chiesa di San Domenico. Di interno barocco, conserva negli altari laterali, un raffinato Crocifisso su tavola di Lorenzo di Niccolò (fine XIV secolo), un Miracolo di san Vincenzo, della scuola di Pier Dandini e una Madonna e angeli di Giuseppe Pinzani, un'Annunciazione (1633) di Matteo Rosselli, una maestosa tavola col Crocifisso che parla a san Tommaso (1590 circa) del Poppi, e San Vincenzo che esorcizza un ossesso (1664 circa) di Vincenzo Dandini.

- 11 Chiesa di Sant'Agostino, piazza Sant'Agostino. La chiesa ha una pianta basilicale e racchiude al suo interno la Madonna della Consolazione di Giovan Battista Naldini, l'Elemosina di san Tommaso (1660) di Lorenzo Lippi, Immacolata dell'Empoli (1630 circa) e una tela attribuita a Simone Pignoni.

- 12 Chiesa di San Francesco. All'interno è visibile il monumento sepolcrale di Geminiano Inghirami (1460 circa), di Pasquino da Montepulciano (in uno stile vicino anche a Antonio Rossellino).

- 13 Basilica dei Santi Vincenzo e Caterina de' Ricci, piazza San Domenico. La chiesa, ultimata alla fine del Cinquecento, venne completamente rinnovata dopo la canonizzazione di Caterina de' Ricci (esempio di misticismo più importante prima di Santa Maria Maddalena de' Pazzi) nel XVIII secolo. Ha al centro un prezioso altare marmoreo del Ticciati: raffigurante Santa Caterina abbracciata dal Crocifisso; sotto l'altare è conservata l'urna dove è posto il corpo incorrotto della Santa. Altri miracoli legati a Santa Caterina sono presentati nei rilievi sulle pareti (Ticciati e Vincenzo Foggini), mentre gli eleganti altari marmorei ospitano un bel Martirio di santa Caterina d'Alessandria, di Vincenzo Meucci, una cinquecentesca Natività di Michele delle Colombe e tele del Pucci, autore anche degli affreschi sulla volta con la Gloria di santa Caterina e angeli. Notevole, in una cappellina, il raffinato rilievo marmoreo quattrocentesco con la Madonna e il Bambino, di Matteo Civitali.

- 14 Chiesa dello Spirito Santo. La piccola chiesa ha al suo interno una Presentazione al Tempio (1468) di Filippo Lippi, e una notevole Sant'Anna, Madonna e Bambino (1530 circa), di Michele Tosini e Ridolfo Ghirlandaio, la Visitazione (1584) di Niccolò Latini (dove compare la citazione di un bambino a cavallo di un manico di scopa). Sull'altare principale troviamo la Pentecoste (1598) di Santi di Tito e di fianco l'Annunciazione (1370 circa) di Jacopo di Cione e un rilievo col Battista (1475 circa), di Francesco Ferrucci.

- 15 Chiesa di San Bartolomeo. Costruita originariamente nel XIV secolo per i Carmelitani, andò distrutta nel 1944. Ricostruita nelle forme attuali nel 1958, all'interno conserva parte dei capolavori dell'antica chiesa come una Trinità con gli evangelisti, santa Caterina e san Carlo Borromeo dell'Empoli, due tele del fiammingo Livio Mehus (Riposo durante la fuga in Egitto e il Matrimonio mistico di santa Caterina, del 1675 circa), dipinti di Santi di Tito, Pier Dandini, Leonardo Mascagni e un imponente Crocifisso ligneo del 1320-30.

- 16 Monastero e chiesa di San Niccolò, Piazza Cardinale Niccolo' 6,. L'altare maggiore in marmi colorati (1647) ospita una vivace Assunta (1697) di Alessandro Gherardini; di lato un tabernacolo rinascimentale (1478) di Francesco Ferrucci; nella chiesa sono inoltre interessanti pale del XVI-XVIII secolo e affreschi del Tre-Quattrocento: come Madonna col Bambino e i Santi Niccolò e Domenico, attribuito a Antonio Vite, e un quattrocentesco affresco con Storie di San Nicola, di Pietro di Miniato.
- 17 Chiesa di San Fabiano. Fondata prima del 1082 come badia, apparteneva a un monastero benedettino, passato poi ai vallombrosani, venne poi concessa ai minori francescani (1726). La badia nel 1783 divenne sede del seminario (in uso, ma non aperta al pubblico).
- 18 Monastero di San Clemente. La chiesa dell'omonimo monastero di clausura ha una struttura cinquecentesca e altari seicenteschi: il maggiore ospita una Sacra conversazione (1535 circa) di Fra' Paolino, i laterali un San Clemente del 1520 circa e una settecentesca Madonna del Rosario, copia da una pala romana di Giovan Francesco Romanelli (in uso, ma non aperta al pubblico).
Musei
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- 19 Museo di Palazzo Pretorio (Museo civico), piazza del Comune (davanti all'attuale Palazzo Comunale), ☎ +39 0574 19349961. Il museo raccoglie dipinti e sculture patrimonio della città di Prato oltre a presentare mostre temporanee. Aperto nel 1912 nelle stanze di Palazzo Pretorio, ha alcune delle opere più importanti dei pittori dal XIV secolo al Rinascimento che spaziano da Filippo Lippi e Filippino Lippi, Bernardo Daddi, Giovanni da Milano e Donatello, fino ad arrivare al neoclassico Lorenzo Bartolini e al contemporaneo J. Lipchitz.
- 20 Museo del tessuto, [email protected]. È uno dei più importanti a livello nazionale ed europeo sulla storia e lo sviluppo della tessitura dall'antichità ai giorni nostri.
- 21 Museo di pittura murale, [email protected].
aperto su appuntamento. Aperto nel 1974, fu il primo museo italiano specificamente destinato a ospitare affreschi staccati, sinopie.
- 22 Palazzo degli Alberti.
aperto su appuntamento. Di origini duecentesche, al suo interno si trova anche la "Galleria di Palazzo degli Alberti", che raccoglie la ricca collezione di quadri e sculture della Cassa di Risparmio di Prato.
Palazzi e monumenti
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- Mura trecentesche. All'interno di queste sono riuniti quasi tutti i principali edifici storici. Il circuito esagonale delle mura racchiude l'originario nucleo urbano di Prato, costellato di antiche case-torri.
- 23 Castello dell'Imperatore, [email protected]. Conosciuto anche come Fortezza di S.Barbara o Castello Svevo, può essere considerato la più importante testimonianza architettonica dei secoli XI-XIII.

- 24 Palazzo Comunale, Piazza del Comune (prospiciente Palazzo Pretorio).
aperto su appuntamento. È stato realizzato, come sede dei priori, collegando edifici diversi. Attualmente vi ha sede il Municipio. Al primo piano del palazzo comunale, in quello che un tempo era il Teatro dei Semplici è allestita la storica "quadreria", sono conservati inoltre vari ritratti dei Podestà di Prato e dei Granduchi toscani. Nel salone del Consiglio Comunale sono conservati due affreschi del XIV secolo, che rappresentano una Allegoria della Giustizia e una Maestà (cioè una Madonna in trono col Bambino). All'interno del palazzo sono conservati vari ritratti dei Podestà di Prato e dei Granduchi toscani.
- 25 Palazzo Datini. Eretto nel XIV fu l'abitazione del celebre mercante Francesco di Marco Datini (Prato 1335-1410). Egli lascia un'importante testimonianza di sé, fatta di registri contabili e di carteggi, che costituiscono un consistente fondo, oggi, depositato presso l'Archivio di Stato di Prato, che ha sede in quella antica abitazione. Forse l'unico palazzo mercantile medievale giunto integralmente fino a noi che aveva svolto anche un uso pubblico ospitando per due volte il re di Napoli Luigi II d'Angiò. È stato decorato da importanti artisti come Agnolo Gaddi e Niccolò Gerini sia nelle sale interne sia all'esterno.
- 26 Convitto nazionale statale Francesco Cicognini, [email protected]. Il più antico istituto scolastico di Prato. La sua origine risale al 1692, per opera dei padri Gesuiti, in seguito al lascito del canonico Francesco Cicognini. Qui hanno studiato, fra gli altri, Gabriele D'Annunzio e Curzio Malaparte.
- 27 Torri gemelle di via Garibaldi (torri di Borgo al Cornio), via Giuseppe Garibaldi. Sono le torri più alte sopravvissute a Prato: quella in alberese risale al XII secolo, e quella in mattoni fu realizzata come ampliamento della prima nel XIII secolo.
- 28 Palazzo Vai, via Pugliesi, 26. È uno degli edifici più grandi del centro storico della città, è oggi sede del Palazzo delle Professioni e dell'Università Monash.
- 29 Palazzo Banci Buonamici. Eretto su preesistenze del XII secolo è oggi la sede della Provincia di Prato.
- 30 Palazzo Buonamici Nencini, via Garibaldi, 63. L'interno, di struttura medievale, conserva un salone con stucchi e dipinti da Gian Domenico Ferretti, rappresentanti Alessandro Magno e la famiglia di Dario e la Storia di Jefte (1728-30).
- 31 Case Nuove. Progettate da Giovan Battista Foggini, scultore e architetto granducale.
- Palazzo Geppi Naldini. Di forme settecentesche si trova in piazza San Francesco, sul lato opposto dell'omonima chiesa.
- 32 Casa del Littorio, piazza Mercatale.
- 33 Palazzo della Pubblica Assistenza L'Avvenire.
- 34 Sede della Cassa di Risparmio di Firenze.
- 35 Fontana del Bacchino.

Fuori le mura
[modifica]- 40 Santa Maria della Pietà.
- 41 Museo di scienze planetarie, [email protected]. Raccoglie 400 campioni di meteoriti, impattiti e tectiti, e circa 4 100 minerali.
- 42 Santa Maria del Soccorso.
- 43 San Giusto in Piazzanese.

- 44 Centro per l'Arte Contemporanea "Luigi Pecci", V.le della Repubblica, 277, ☎ +39 0574 5317, [email protected].
Gio-dom 10:00-19:00. La struttura originaria, ispirata al modello polifunzionale del Centro Georges Pompidou di Parigi, comprende lo spazio espositivo, il CID/Centro di Informazione e Documentazione sulle Arti visive con la biblioteca specializzata sull'arte e sull'architettura contemporanea, il Dipartimento Educazione, inaugurato nel 1989.
- 45 Lanificio Figli di Michelangelo Calamai.
- 46 Sede INAIL.
- 47 Cimitero della Misericordia.
- 48 Ponte Mercatale. Documentato dal 1291, ampliato e modificato nei secoli successivi, fino al suo allargamento negli anni 1920, è il ponte di accesso all'omonima piazza. Il ponte fu fatto saltare dai tedeschi in ritirata dopo i pesanti bombardamenti alleati del 1944 e poi fu ricostruito cercando di recuperare l'originaria struttura medievale.
- Ponte Petrino. L'attuale ponte sorge sul sito storico dell'antico ponte romano, la cui presenza è ricordata dall'antroponimo che lo associa al geniere e generale delle legioni romane, Marco Petreio, detto Petrino (110 a.C. - aprile 46 a.C.). Il nuovo ponte, inaugurato nel 1966, è costruito in cemento armato e attraversa il fiume Bisenzio con tre campate di circa 18 metri ciascuna, è lungo 52 metri ha un piano viabile largo oltre venti metri.
Fuori dal centro abitato
[modifica]- San Lorenzo a Usella.
- San Michele a Montecuccoli.
- 49 San Pietro a Figline.
- 50 San Pietro a Iolo.
- San Vito e San Modesto a Sofignano.
- 51 Santa Maria a Colonica.
- 52 Santa Maria a Filettole.
- Sant'Ippolito e San Cassiano.
- 53 Sant'Ippolito in Piazzanese.
- 54 Centro di Scienze Naturali, [email protected]. Ha raccolte di uccelli, mammiferi, pesci, rettili, insetti, conchiglie, minerali, rocce, erbari, reperti archeologici e paletnologici.
- 55 Fondazione Museo e Centro di Documentazione della Deportazione e Resistenza, [email protected]. Costituito da oggetti provenienti dalle gallerie del lager di Ebensee. Questi furono raccolti negli anni 1970 da superstiti pratesi insieme a concittadini e donati al museo.
- 56 Villa Aldobrandini (Banchieri Rospigliosi).