Chiesa di San Rocco
StatoSvizzera (bandiera) Svizzera
CantoneTicino
LocalitàRiva San Vitale
IndirizzoVia Monsignor Sesti, 6826 Riva San Vitale
Coordinate45°54′11.88″N 8°58′14.27″E
Religionecattolica
TitolareRocco di Montpellier
Diocesi Lugano
Stile architettonicobarocco
Completamento1708

La chiesa-oratorio di San Rocco[1] è un edificio religioso barocco costruito al posto di un edificio più antico a Riva San Vitale.

La prima menzione dell'edificio risale al 1579, ma gli esterni della chiesa assunsero il loro aspetto attuale nel 1665[2]. Gli interni, invece, furono ampiamente modificati nel corso del XVIII secolo. All'inizio di quel secolo, nel 1708, una modifica rilevante interessò anche gli esterni: sul lato del coro fu costruito il campanile. Nel corso del XX secolo la chiesa subì un restauro fra il 1941 e il 1946.

L'edificio è orientato verso sud. La facciata, divisa in due registri e sormontata da un frontone, è scandita da due coppie di lesene binate.

Di forma rettangolare, navata e presbiterio sono coperti da una volta a botte lunettata e prendono luce dalle finestre laterali. Tra il 1710 ed il 1715 vennero aggiunti capitelli decorativi corinzi con fiori e frutti. Le pareti sono decorate da alcuni dipinti realizzati fra il XVI e il XVIII secolo: la tela tardocinquecentesca Madonna tra i santi Rocco e Sebastiano, Salomè con la testa del Battista (dipinto fra il 1660 e il 1670 da Francesco Torriani), un secentesco Ritratto di papa Innocenzo XI Odescalchi e un Sant'Antonio da Padova d'inizio Settecento.

Settecenteschi sono pure l'Immacolata Concezione in stucco sull'altare e gli affreschi, attribuiti a Francesco Maria Bianchi, che decorano il coro: la struttura, modellata nel 1735, ospita una Gloria di San Rocco nella volta, e le Virtù cardinali nei pennacchi. Di poco posteriori, invece, le decorazioni del presbiterio: la balaustra, in marmo, è del 1740, l'altare policromo è dei medesimi anni e l'ancona con San Rocco entro una nicchia prospettica affrescato è del 1763.

Ricche di decorazioni anche le cappelle, dotate di una balaustra analoga a quella del presbiterio: l'altare di quella a sinistra ospita una nicchia con la statua della Madonna del Rosario, mentre quello a destra conserva, in posizione analoga, un Sant'Antonio da Padova (1722), affiancato da stucchi rococò realizzati forse da Francesco Vassalli fra il 1728 e il 1729.

  • Giuseppe Martinola, Inventario d'Arte del Mendrisiotto, I, Edizioni dello Stato, Bellinzona 1975, 471-475.
  • Bernhard Anderes, Guida d'Arte della Svizzera Italiana, Edizioni Trelingue, Porza-Lugano 1980, 338.
  • Niklaus Flüeler, Guida culturale della Svizzera, Zurigo, Ex Libris Verlag AG, 1982.
  • Laura Damiani Cabrini, Francesco Innocenzo Torriani, pittore "di studio" e "d'invenzione", in Laura Damiani Cabrini, Anastasia Gilardi (a cura di), Francesco e Innocenzo Torriani. Opere e vicende di due artisti del Seicento, Mendrisio, 2006, 65-71, 89.
  • AA.VV., Guida d'arte della Svizzera italiana, Edizioni Casagrande, Bellinzona 2007, 420.

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