Tesoro dei Tebani | |
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Civiltà | antica Grecia |
Localizzazione | |
Stato | ![]() |
Comune | Delfi |
Mappa di localizzazione | |
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Il Tesoro dei Tebani a Delfi fu costruito in ordine dorico e realizzato interamente in pietra calcarea locale dalle cave di Sant'Elia vicino alla città di Crissa. Era situato a pochi metri sotto la prima svolta della Via Sacra, la via processionale nel santuario di Apollo. Era stato dedicato dai Tebani per la loro vittoria contro i Lacedemoni a Leuttra (371 a.C.).[1]
Descrizione
[modifica | modifica wikitesto]Poco dopo la loro vittoria contro i Lacedemoni a Leuttra nel 371 a.C., un punto di riferimento della breve supremazia tebana nella vita politica della Grecia, i Tebani hanno dedicato al santuario di Apollo un tesoro costruito in ordine dorico.[2] Era il più grande tesoro per dimensioni di Delfi, situato vicino all'angolo sud-ovest del santuario. A pianta rettangolare, misura 12,29 per 7,21 metri, si ergeva su un crepidoma a due gradini. È stato costruito interamente in pietra calcarea locale proveniente dalle cave di Sant'Elia, una pietra particolarmente dura con sfumature grigio-bluastre, che accentua lo stile austero dell'edificio dorico. Così, il Tesoro dei Tebani è sorto con un contrasto visivo con il vicino Tesoro dei Sifni, con il suo stile ionico colorato e decorativo. Un fregio con metope e triglifi correva tutto intorno all'edificio.
Parecchie opinioni sono state espresse riguardo alla sua forma architettonica attuale.[3] Le opinioni attuali suggeriscono tuttavia che si trattava di un edificio uniforme, senza colonne, possibilmente con due ingressi sui lati stretti e con un muro verticale che fungeva da masso. Un'apertura lungo la parete occidentale forniva luce naturale nell'edificio.[4]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Bommelaer, J.-F., Laroche, D., Guide de Delphes. Le site, Sites et Monuments 7, Paris 1991, 129-131
- ^ Michaud, J.-P., Le trésor des Thèbes, Fouilles de Delphes 2.15, Paris 1973
- ^ Partida, E., The Treasuries at Delphi, an Architectural Study, Jonsered 2000, 192-198
- ^ Jacquemin.A., Laroche, D., « Note sur quatre édifices d’époque classique à Delphes», BCH 136-137, 2012-2013, 106-114
Altri progetti
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