Bandiera della Lega Araba, di cui fanno parte la maggior parte delle nazioni che riconoscono l'arabo come lingua ufficialeDiffusione della lingua araba nel mondo
Lingua araba come lingua ufficiale
Lingua araba come lingua co-ufficiale, o nazioni in cui l'arabo è parlato da una maggioranza di persone
Lingua araba come lingua co-ufficiale dovuta alla presenza di minoranze, ragioni storiche o culturali
L'arabo è diviso in 2 "registri": l'arabo moderno standard (il registro descritto in questo frasario) e l'arabo colloquiale, a sua volta diviso nelle sue varietà regionali che differiscono parecchio tra loro. L'arabo moderno standard è impiegato soprattutto nella sua forma scritta, in TV, a livello amministrativo, è riconosciuto universalmente la forma ufficiale della lingua araba e, in quanto tale, può essere utilizzato con qualsiasi persona istruita nelle regioni di lingua araba.
Le lettere arabe vengono scritte in varie forme a seconda della loro posizione all'interno della parola.
Forma isolata
Forma iniziale
Forma intermedia
Forma finale
Nome
Note e trascrizione
ا
ا
ﺎ
ﺎ
ʾalif
(Se ci sono 2 ʾalif consecutive la seconda ʾalif viene posta in cima alla prima in posizione orizzontale, quindi le due ʾalif s'uniscono in "آ", detta ʾalif madda, traslitterata "ʾā") ʾa
ǧ: come la g in genio, come la seconda g in garage nel Levante e in gran parte del Nord Africa, come la g in gatto in Egitto
ḥ: come la h nell'inglese house ma comprimendo la faringe colla radice della lingua
ẖ: come la c in caro ma col passaggio fra lingua e palato non completamente chiuso
d: come in italiano
ḏ: come la s in vaso ma colla lingua fra i denti
r: come la r in rana
z: come la s in fuso
s: come la s in sale
š: come sc in scena
ṣ: come la s in solo ma comprimendo la faringe colla radice della lingua
ḍ: come la d in italiano ma comprimendo la faringe colla radice della lingua
ṭ: come la t in italiano ma comprimendo la faringe colla radice della lingua
ẓ: come la s in vaso ma colla lingua fra i denti e comprimendo la faringe colla radice della lingua
ʿ: come la h nell'inglese house ma comprimendo la faringe colla radice della lingua e facendo vibrare le corde vocali
ġ: come la g in gufo ma col passaggio fra lingua e palato non completamente chiuso
f: come in italiano
q: come la c in casa ma colla lingua che appoggia più indietro, contro l'ugola
k: come la c in cosa
l: come in italiano
m: come in italiano
n: come in italiano
h: come la h nell'inglese house
w: come la u in uomo quando è posta all'inizio d'una parola e quando è seguita da una vocale breve o dal sukun, cioè ـْ; oppure come la seconda u in futuro negli altri casi
y: come la prima i in ieri oppure come la i in sito
I segni diacritici vengono posti sopra e sotto le consonanti per assicurare una corretta vocalizzazione delle parole, che altrimenti potrebbero risultare di dubbia interpretazione.
Sukūn: rappresentato con ـْ, cioè un piccolo cerchietto, viene posto sopra una lettera per indicare ch'essa è muta, e che quindi verrà pronunziata con una leggera aspirazione.
Šadda: rappresentato con ـّ, cioè una piccola "w", viene posto sopra una lettera per indicare ch'essa dev'essere raddoppiata foneticamente.
Ḍamma: rappresentato con ـُ, cioè una piccola wāw, viene posto sopra una lettera per indicare che subito dopo d'essa va pronunziata una "u" breve.
Kasra: rappresentato con ـِ, viene posto sotto una lettera per indicare che subito dopo d'essa va pronunziata una "i" breve.
Fatḥa: rappresentato con ـَ, viene posto sopra una lettera per indicare che subito dopo d'essa va pronunziata una "a" breve.
Ḍammatān: rappresentato con ـٌ, viene posto sopra una lettera per indicare che subito dopo d'essa va pronunziata una "u" breve seguita poi da una "n".
Kasratān: rappresentato con ـٍ, viene posto sotto una lettera per indicare che subito dopo d'essa va pronunziata una "i" breve seguita poi da una "n".
Fatḥatān: rappresentato con ـً, viene posto sopra una lettera per indicare che subito dopo d'essa va pronunziata una "a" breve seguita poi da una "n".
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