Regalbuto
Regalbuto | |
Stato | Italia |
---|---|
Regione | Sicilia |
Territorio | Ennese |
Altitudine | 520 m s.l.m. |
Superficie | 170,29 km² |
Abitanti | 6.590 (stima/censimento anno)2024 |
Nome abitanti | regalbutesi |
Prefisso tel | +39 0935 |
CAP | 94017 |
Fuso orario | UTC+1 |
Patrono | san Vito martire |
Posizione | |
Sito del turismo | |
Sito istituzionale |
Regalbuto è una città della Sicilia.
Da sapere
[modifica]Cenni geografici
[modifica]Regalbuto sorge su una collina a 525 m s.l.m.
Cenni storici
[modifica]Questa città che Plinio annovera fra quelle soggette a pagare lo stipendium (chiamate perciò stipendiarie) a Roma, Tolomeo la pone tra Agira, Centuripe e Mineo. Alcuni anzi ritengono che da essa abbia avuto origine Regalbuto. Regalbuto nacque in epoca musulmana; fu un casale (in arabo, forse, Bayt) formatasi alla prima stazione (arabo Raḥl) sulla strada Catania-Palermo, dove ne derivò il nome di Raḥl bayt, cioè "stazione del Casale".
Gli abitanti erano tutti saraceni, come dice esplicitamente il Conte Ruggero nella denominazione al Vescovo di Messina (1090), che detiene ancora oggi, custodendo la tradizione storica ad esso legata, il titolo di Conte di Regalbuto, e riscuote un censo, gravante su molte fonti, derivate dall'antica decima. Il Conte stabiliva pure che "Butah" (ossia Bayt) anche ecclesiasticamente facesse parte della diocesi di Messina, quantunque si trovasse nel territorio della diocesi di Catania.
Quest'ultima volontà, però, non fu adempiuta: Regalbuto dipese sempre da Catania, e solo nel 1556 il papa Paolo IV concesse al Presule di Messina il privilegio di fare uso delle prerogative di un Vescovo giurisdizionale durante la sua permanenza a Regalbuto. Il paesetto era allora sul declivio della contrada Monte; sulla sommità fu costruita la fortezza, sulle cui rovine venne eretta la chiesa di San Calogero (oggi un rudere), che dà il nome al monte (i ruderi della chiesa hanno l'aspetto di una torre mozzata, che è caratteristica del panorama di Regalbuto). Alcune scritture conservate nell'archivio della Matrice affermano che essa sia stata la prima Chiesa Madre del paese, edificata e dotata dal re Manfredi di Sicilia. I suoi procuratori intrapresero nel 1700 una vivace lite giudiziaria contro il vescovo di Catania per sottrarre la chiesa alla sua giurisdizione ritenendola cappella palatina, dipendente quindi dal Cappellano Maggiore.
Per la sua fedeltà a Manfredi, Regalbuto fu distrutta nel 1261 dai centuripini che si erano ribellati allo Svevo. L'anno dopo Regalbuto venne ricostruita, dove sorge adesso, sul versante occidentale del monte S. Calogero e sul dorso che si protende a nord-est. I centuripini dovettero cedere, come risarcimento danni, i vasti territori di Sisto e Criscionà. Frattanto, anche a Regalbuto, si verificava il progressivo allontanamento dei musulmani, che lasciavano la Sicilia, e il continuo arrivo dei cristiani, i quali eressero la loro prima Chiesa dedicata al Crocifisso (ancora efficiente fino ai principi del XX secolo). Cresciuti con l'afflusso di centuripini, dopo la definitiva distruzione della loro città ad opera degli Angioini, i cristiani eressero la prima chiesa parrocchiale alla Madonna dell'Aiuto (S. Maria dell'Auxilio che è rimasta l'emblema della città), forse sul posto ove nel XV secolo gli Agostiniani costruirono il loro convento con l'ampia chiesa dedicata appunto alla Patrona.
Come orientarsi
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Come arrivare
[modifica]In auto
[modifica]Dista circa 15 km dallo svincolo autostradale di Catenanuova al km 156+800 dell'autostrada Palermo-Catania.
Come spostarsi
[modifica]Cosa vedere
[modifica]- 1 Chiesa madre di San Basilio. Edificata nel XVI secolo ma modificata varie volte fino al completamento nel XVIII secolo. All’interno sono degni di nota l’organo, il maestoso altare laterale di San Vito, ricco di marmi policromi, con una statua lignea del santo da cui prende il nome, l’altare del SS. Sacramento ed il quadro ottocentesco del Sacro Cuore. Tra le cinque tele sugli altri altari minori, spiccano quelle di San Basilio e degli Apostoli Pietro e Paolo. Di grande valore artistico i quadri della via Crucis. Il pavimento di marmi policromi, che formano vasti disegni geometrici è del 1886.

- 2 Chiesa di Santa Maria della Croce. La chiesa fu iniziata nel XV secolo. La costruzione fu lenta e fu completata solo nel 1744. La decorazione interna non fu completata fino al 1805. La chiesa ha una grande navata centrale separata dalle navate laterali da una fila di colonne e termina in tre navate. Il presbiterio è elevato rispetto alla navata. L'interno ha una decorazione in stucco riccamente colorata. La facciata barocca è ricca di colonne.
La chiesa e alcune delle opere d'arte furono gravemente danneggiate durante i bombardamenti del 1943. Alcuni altari sono stati sostituiti da quelli dell'ex chiesa di Sant'Antonio da Padova (situata nel convento cittadino di Santa Maria degli Angeli) e dalla chiesa di Sant'Agostino.
Fuori dal centro abitato
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- 3 Eremo di Sant'Antonio abate. Un eremo abbandonato e parzialmente distrutto. Si trova la chiesa con la facciata crollata con diverse scritte del secolo scorso tra cui qualcuna del periodo bellico. L'eremo presenza diversi ambienti inferiori ancora integri ma i piani superiori sono pericolanti. Accanto si trovano i resti di un complesso rupestre che ha avuto molteplici utilizzi tra cui quello di ovile. L'area è recintata ma facilmente accessibile

- 4 Lago Pozzillo. Realizzato mediante una diga in calcestruzzo armato sul fiume Salso (affluente del Simeto). Il lago riceve le acque del Salso raccogliendo anche quelle dei torrenti che scendono dalle alture circostanti. Tutt'intorno si è sviluppato un bosco in buona parte di alberi di Eucaliptus. Il Pozzillo ha una capacità pari a 150 milioni di metri cubi d'acqua, il cui utilizzo è in parte per l'agricoltura locale. Attorno al lago sono sorte alcune strutture sportive; oltre a un centro sportivo polivalente, è praticato il canottaggio, sport di cui l'invaso è uno dei fulcri a livello regionale, con decine di gare ogni anno, e importanti eventi nazionali.
- Solfara Torricchia (miniera Torricchia). Aperta tra il 1860 e il 1870 è oggi inattiva.
Eventi e feste
[modifica]- Carnevale di Regalbuto. Manifestazione tra le più importanti della provincia e della regione, che vede la partecipazione di migliaia tra maschere a gruppo e singole.
- Raduno del Cavallo (lungo le rive del lago Pozzillo nei pressi della Cittadella dello Sport).
primi di maggio. vede la partecipazione di numerosi cavalieri come avveniva due millenni fa.
- San Vito Martire.
dal 7 all'11 agosto. Festa patronale che comprende la processione dell'alloro che si svolge l'otto agosto.
Cosa fare
[modifica]- 1 Pozzillo Avventura, C.da Piano Arena, ☎ +39 335 782 2666. Parco avventura con arrampicate e altre attività.
- 2 Pozzillo quad adventure, Via Scalo Ferroviario.
Acquisti
[modifica]Come divertirsi
[modifica]Dove mangiare
[modifica]Dove alloggiare
[modifica]Prezzi medi
[modifica]- 1 Bed & Breakfast Via Venezia, Via Venezia, 10, ☎ +39 3398774857.
Sicurezza
[modifica]Come restare in contatto
[modifica]Nei dintorni
[modifica]Il comune di Regalbuto confina a nord con Troina, ad ovest con Gagliano Castelferrato ed Agira, ad est con il territorio dei comuni di Centuripe e Randazzo, mentre a sud confina con Catenanuova.
Itinerari
[modifica]- Questa città è una delle tappe dell'itinerario cicloturistico Sicily Divide che giunge a Catania.
Altri progetti
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