Castel Goffredo
Castel Goffredo | |
Stemma e Bandiera | |
Appellativi | Città della calza |
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Stato | Italia |
Regione | Lombardia |
Territorio | Alto Mantovano |
Altitudine | 50 m s.l.m. |
Superficie | 42,4 km² |
Abitanti | 12.801 (11/2024) |
Nome abitanti | castellani o goffredesi |
Prefisso tel | +39 0376 |
CAP | 46042 |
Fuso orario | UTC+1 |
Patrono | Sant'Erasmo (2 giugno) e San Luca (18 ottobre) |
Posizione | |
Sito del turismo | |
Sito istituzionale |
Castel Goffredo (Castèl in dialetto alto mantovano) è una città della Lombardia, situata nell'Alto Mantovano.
Da sapere
[modifica]Conosciuta in tutto il mondo per la produzione di calze da donna — per questo motivo è denominata "Città della calza" — Castel Goffredo fa parte del Distretto Tessile N. 6 delle province di Mantova e Brescia, dove operano oltre 250 aziende sia industriali che artigianali. La città è stata feudo autonomo dal 1444 al 1602 (Marchesato di Castel Goffredo) e una delle capitali degli Stati gonzagheschi. Nel 1511 il marchese Aloisio Gonzaga diede origine al ramo cadetto dei Gonzaga di Castel Goffredo, estintosi nel 1593 e, sotto la sua dominazione, il borgo divenne un'importante città fortezza, protetta da sette torrioni e circondata da un fossato di difesa; nel Settecento iniziò l'abbattimento delle mura. Negli anni del 1848 Castel Goffredo fu il centro cospirativo antiaustriaco dell'Alto Mantovano e contò la presenza di numerosi patrioti, capeggiati dal castellano Giovanni Acerbi, che diventerà in seguito intendente dei Mille di Garibaldi. Nel 1859 fu teatro di guerra della battaglia di Solferino.
Dal 1987 fa parte dei 100 comuni della piccola grande Italia. Ha acquisito il titolo di città nel 2002 ed è l'ottavo comune più popoloso della provincia di Mantova. È tra i comuni promotori dell'"Ecomuseo tra il Chiese, il Tartaro e l'Osone". Castel Goffredo partecipa con i suoi monumenti dal 2017 a Wiki Loves Monuments, indetto da Wikimedia Italia. Nel luglio 2020 ha ricevuto il riconoscimento di Città che legge.
Cenni geografici
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L'abitato sorge nell'Alto Mantovano, al confine con la provincia di Brescia, nella zona posta ai piedi delle colline moreniche del lago di Garda, dal quale dista circa 25 km.
Caratteristica della zona è la presenza di fontanili e di risorse idriche sotterranee, probabilmente alimentate anche per effetto dell'infiltrazione delle acque del lago di Garda attraverso i rilievi morenici. Interessante per il microambiente naturale è la zona che si trova nelle frazioni Profondi e Perosso, a nord del capoluogo, ricca di vegetazione, permette la vita di gamberi di fiume e la sopravvivenza di numerosi uccelli acquatici. La presenza delle risorgive crea le condizioni ambientali idonee allo sviluppo di una vegetazione di piante acquatiche quali il crescione d'acqua, l'iris selvatico, le ninfee, il ranuncolo d'acqua e la lenticchia d'acqua chiamata ranina, che riveste il fondo del fontanile.
Numerosi corsi d'acqua e torrenti, alcuni di rilevante valore naturalistico-ambientale, percorrono il territorio comunale. Tra questi:
- il torrente Tartaro (o Tartaro Fabrezza) nasce nella frazione Lame di Carpenedolo, attraversa da nord a sud il comune di Castel Goffredo, passa per Casaloldo, Mariana Mantovana, Redondesco e Marcaria e sfocia nel fiume Oglio. La sua origine è molto antica e si hanno testimonianze già nel 1145 in una bolla di papa Eugenio III, dove si nomina anche l'oratorio di San Michele, che sorgeva vicino al torrente. Il corso d'acqua è stato citato anche dal novelliere Matteo Bandello, ospite dal 1538 al 1541 del marchese di Castel Goffredo Aloisio Gonzaga;
- il torrente Fuga (o Seriola Fuga) nasce a nord di Castel Goffredo in località Profondi e percorre la zona ovest della città, passa per Casaloldo e sfocia a Mosio nel fiume Oglio. Questo fiume formava anticamente il baluardo difensivo di Castel Goffredo;
- il Tartarello nasce alla periferia nord della città e ne attraversa tutto il centro abitato sfociando poi nella Fuga. Nel XV secolo attraversava, parzialmente scoperto, Piazza dell'Olmo (ora Piazza Mazzini). È quasi del tutto scomparso, ad eccezione della parte iniziale in cui è ancora visibile la canalizzazione;
- il torrente Osone nasce nel territorio di Castel Goffredo, percorre l'abitato di San Martino Gusnago, bagna Castellucchio e sfocia nel Mincio nelle vicinanze di Grazie di Curtatone;
- la Seriola Gozzolina nasce nel territorio di Castiglione delle Stiviere e percorre la zona nord-est di Castel Goffredo;
- la Seriola Piubega nasce nella frazione Lame di Carpenedolo e percorre la zona nord-est di Castel Goffredo.
- Torrente Tartaro
- Torrente Osone
- Torrente Seriola Gozzolina
- Zona dei fontanili
- Un fontanile
Quando andare
[modifica]Clima | gen | feb | mar | apr | mag | giu | lug | ago | set | ott | nov | dic |
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Massime (°C) | 4 | 8 | 13 | 17 | 22 | 26 | 33 | 31 | 24 | 18 | 10 | 5 |
Minime (°C) | -3 | -1 | 3 | 7 | 11 | 15 | 18 | 17 | 14 | 9 | 3 | -2 |
Precipitazioni (mm) | 60 | 54 | 64 | 69 | 92 | 75 | 73 | 85 | 62 | 84 | 74 | 54 |
Fonte: Weatherspark |
Preferibilmente la primavera e a settembre-ottobre. Clima continentale con estate afosa, autunno inoltrato nebbioso e inverno rigido.
Effetti positivi hanno le Colline Moreniche che, molto spesso, riescono a creare un po' di frescura. Le precipitazioni medie annue si attestano a 1.060 mm, mediamente distribuite in 88 giorni di pioggia, con minimo relativo in inverno, picco massimo in autunno e massimo secondario in primavera per gli accumuli.
Per conoscere le previsioni meteo per Castel Goffredo si può consultare il Centro Meteo Lombardo.
Cenni storici
[modifica] «… giunsi al castel c'ha di Gioffredo il nome.» |
(Matteo Bandello, III parche, V) |
Gonzaga di Castel Goffredo |
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Virgilio è nato qui? |
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Fortezza di Castel Goffredo |
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Sull'origine del toponimo Castel Goffredo ci sono diverse ipotesi. Composto di castrum, fortificazione, e di un imprecisato "Goffredo" (dal germanico Gottfried che significa "in pace con Dio"), sul quale molti studiosi hanno cercato di trovarne il significato preciso. Un decreto imperiale del 1164 di Federico Barbarossa identifica così Castel Goffredo: Curtem de Runco Sigifredi cum castro et ecclesia, significando così che la seconda parte del nome sia derivato da Sigifredi.
In questo articolo è già stata posta l'attenzione sull'importanza di Castel Goffredo in qualità di Marchesato (1444-1602), ma la storia di questa città è assai più antica e si potrebbe dire – a ragione – millenaria.
I primi insediamenti umani risalgono all'Età del Bronzo (1800-1200 avanti Cristo); successivamente il territorio fu abitato in epoca etrusca e romana. Nel Medioevo (dall' 800 al 1115), Castel Goffredo appartenne alla Contea di Brescia e si chiamava Castrum Vifredi. Nel 1337, con l'ascesa al potere dei Gonzaga sulla città di Mantova, il paese chiese la loro protezione e venne aggregato. Subentrarono poi i Visconti, di nuovo i Gonzaga e la Repubblica di Venezia. Dal 1441 passò definitivamente ai signori di Mantova e vi restò sino al 1708.
Agli inizi del XVI secolo, questa terra fu capitale di un piccolo Stato gonzaghesco, il Marchesato di Castel Goffredo. Nella loro sfarzosa corte, i signori amavano circondarsi di personaggi illustri, quali gli scrittori Matteo Bandello, Lucrezia Gonzaga e Pietro Aretino e i diplomatici Cesare Fregoso e Antonio Rincon. Nel 1516 transitò per Castel Goffredo l'imperatore Massimiliano I d'Asburgo mentre inseguiva le truppe francesi. Nel 1543 un altro imperatore, Carlo V, soggiornò a Castel Goffredo, ospite di Aloisio Gonzaga, ed ottenne le chiavi della fortezza. Nel 1592 venne assassinato il secondo marchese, Alfonso Gonzaga, che ebbe come mandante il nipote Rodolfo, a sua volta ucciso il 3 gennaio 1593. Nel 1602, Castel Goffredo perse la propria autonomia: aggregato al Ducato di Mantova ne seguì le sorti, passando sotto la dominazione austriaca (1707) e, nel 1859, entrando a far parte del Regno d'Italia.
Negli anni del 1848 Castel Goffredo fu il centro cospirativo antiaustriaco dell'Alto Mantovano legato ai Martiri di Belfiore e contò la presenza di numerosi patrioti, capeggiati dal castellano Giovanni Acerbi, che diventerà in seguito intendente dei Mille di Garibaldi. Nel 1859 il territorio di Castel Goffredo fu teatro di guerra della battaglia di Solferino.
Economia
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Nel 1846 Castel Goffredo contava già sul suo territorio tre filande e quattro filatoi, che rappresentavano l'embrione di un futuro Distretto tessile. Gli inizi della sua industrializzazione risalgono al 1925, quando aprì il primo calzificio, il NO.E.MI., che produceva inizialmente calze di cotone e successivamente di seta. Questa azienda iniziò la propria attività grazie all'importazione dalla Germania di alcuni telai meccanici (tipo "Cotton") che permisero l'inizio della produzione di calzetteria con sistemi semi-industriali. Da questa prima esperienza, e grazie all'iniziativa di alcuni ex operai che avevano lavorato al calzificio, negli anni cinquanta sorsero i primi laboratori artigianali di calzetteria e la prima azienda produttrice di filato, che con il passare degli anni si trasformarono in grandi aziende tessili. Nell'ultimo decennio si è verificata, in parte, la diversificazione produttiva verso la creazione di intimo femminile. Negli anni ottanta si è molto sviluppato il settore della produzione di fari e proiettori per teatri, discoteche e illuminazione di monumenti, con diverse aziende che esportano in tutto il mondo.
Dal 1993 è gemellata con Pirano, in Slovenia.

Il 27 settembre 2002 il Presidente della Repubblica ha conferito a Castel Goffredo il titolo di città: in tale modo si è voluta "premiare" la lunga storia di questa che, un tempo, era la "Magnifica Comunità", come pure l'intraprendenza dei suoi abitanti e dei personaggi che l'hanno resa illustre. Tra questi, vanno ricordati due discendenti della famiglia Acerbi: Giuseppe Acerbi (1773-1846), esploratore, letterato ed egittologo, e Giovanni Acerbi (1825-1869), intendente della spedizione dei Mille al seguito di Garibaldi. A Giuseppe Acerbi è dedicato il Premio letterario internazionale Acerbi che, ogni anno, ha lo scopo di avvicinare le culture e i popoli.
Fra le altre manifestazioni di rilievo, non bisogna dimenticare il Carnevale, di origini ottocentesche e tra i più antichi d'Italia, imperniato sulla caratteristica maschera di Re Gnocco.
Letture suggerite
[modifica]- Notizie storiche di Castelgoffredo di Francesco Bonfiglio, 2ª ed., Editoriale Sometti Mantova, 2005. ISBN 88-7495-163-9.
- Castel Goffredo nella storia di Costante Berselli, Grafiche Sometti Mantova, 1978. SBN IT\ICCU\CFI\0475550.
- Itinerari gonzagheschi di Leandro Zoppè - Itinera Edizioni 1988 - Libro ben scritto e documentato con mirabili fotografie, tratta di 43 centri minori del Ducato di Mantova presentando il loro percorso storico ed urbanistico sotto la dinastia gonzaghesca. ISBN 88-85462-10-3.
Come orientarsi
[modifica]![]() | Per approfondire, vedi: Itinerario del centro di Castel Goffredo. |
- 1 Piazza Mazzini — Centro politico, religioso e commerciale della città, su cui si affacciano il Palazzo Gonzaga-Acerbi e il Torrazzo, la Chiesa Prepositurale di Sant'Erasmo, il Palazzo Municipale, Palazzo Riva e i portici quattrocenteschi con le botteghe dei commercianti.
- 2 Piazza Gonzaga — Con la Torre civica e il campanile quattrocentesco della Ex Chiesa di Santa Maria del Consorzio.
- 3 Castelvecchio — Antico borgo fortificato dell'XI secolo, primo nucleo della città, era cinto da mura e fossato, con unico accesso attraverso la Torre civica. Tra i vicoli medievali spicca Vicolo Carlo V, che ricorda la visita dell'imperatore al marchese di Castel Goffredo Aloisio Gonzaga nel giugno 1543. Ingresso in auto ai soli residenti.
- 4 Via Manzoni — È la strada più antica di Castel Goffredo, che, nel corso dei secoli, ha subito diverse ed importanti mutazioni nel suo aspetto. La via, che collega la piazza principale della città, Piazza Mazzini, alla circonvallazione interna, ha preso diverse denominazioni: Contrata Castelli Veteris (1482), Contrada Caballaria (1500), Contrada Cavallara, Via Brescia e infine Via Manzoni.

Vie del centro
[modifica]- Via Mantova
- Via Roma
- Via Botturi
- Via Garibaldi
- Via Acerbi
- Via Poncarali
- Via Castelvecchio
- Vicolo Cannone
- Vicolo Carlo V
- Vicolo Fra Teodoro da Castel Goffredo
- Vicolo Remoto
Frazioni
[modifica]Castel Goffredo conta anche 18 frazioni: Berenzi, 5 Bocchere, 6 Casalpoglio, Coletta, Gambina, Giliani, Lisnetta, Lodolo, Lotelli, 7 Perosso, Poiano, Profondi, Romanini, Sant'Anna, Selvole, Valzi, Villa, Zecchini.
Altre località
[modifica]Boccardi, Cascina Frino, Gambaredolo, Malcantone, Poiano di Mezzo, Rassica, Ravenoldi, San Pietro e Traversino.
Come arrivare
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In aereo
[modifica]Aeroporto di Verona-Villafranca. A circa 53 km, 45 minuti.
Aeroporto di Bergamo-Orio al Serio. A circa 90 km, 1 ora e 10 minuti
Aeroporto di Milano-Malpensa. A circa 180 km, 2 ore.
Aeroporto di Milano-Linate. A circa 120 km, 1 ora e 30 minuti.
In auto
[modifica]Strade statali e provinciali
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Strada Provinciale 8 ("Strada della calza"): collega Casaloldo, Medole e Pozzolengo
Strada Provinciale 6: collega Gazoldo degli Ippoliti, Ceresara e Acquafredda
Strada Provinciale 105: collega Carpenedolo a Castel Goffredo
Autostrade
[modifica]I caselli autostradali interessati sono:
Autostrada del Sole: uscita Parma, poi direzione Casalmaggiore, Piadena, Asola (percorso - circa 70 km. - 1 ora e 20 minuti)
Autostrada Milano-Venezia:
- uscita Brescia Est, poi direzione Montichiari e Carpenedolo (percorso - circa 30 km. - 30 minuti)
- uscita Desenzano del Garda, poi direzione Castiglione delle Stiviere e Medole (percorso - circa 22 km. - 25 minuti)
- uscita Sirmione, poi direzione Pozzolengo, Solferino e Medole (percorso - circa 31 km. - 45 minuti)
Autostrada Brebemi: uscita Travagliato ovest, poi SP19 direzione Castenedolo, Montichiari e Carpenedolo (percorso - circa 78 km. - 1 ora e 10 minuti)
Parcheggi
[modifica]Liberi
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1 Piazza Martiri della Liberazione (centro). Il parcheggio più ampio nei pressi del centro storico.
2 Via Tiziano Vecellio (centro).
3 Via Piave (centro).
4 Via Montello (centro).
5 Viale Leonardo da Vinci (centro).
6 Via S. Luigi (centro).
7 Piazzale Centro medico Iris, Via Pio X (centro).
libero; a disco orario il giovedì.
8 Piazzale scuole medie Virgilio, Via Monte Grappa (semi centrale).
libero solo nei giorni festivi.
9 Piazzale cimitero, Viale Avis (semi centrale).
10 Via Anselmo Cessi (semi centrale).
11 Parcheggio coperto Italmark, Via Castiglione (semi centrale).
libero.
solo durante apertura supermercato.
12 Viale Leonardo da Vinci (centro).
13 Via Andrea Mantegna (semi centrale).
14 Via Giotto (semi centrale).
Disco orario
[modifica]15 Piazza Mazzini (centro storico).
16 Piazza Gonzaga (centro storico).
17 Via Roma (centro storico).
18 Via Manzoni (centro storico).
19 Via Mantova (centro storico).
20 Via Italia (centro storico).
21 Piazzale Marconi (centro).
22 Piazzale della Vittoria (centro).
23 Via IV Novembre (semi centrale).
Aree sosta per camper
[modifica]Area di sosta attrezzata più vicina (a 27 km):
1 Area sosta Borghetto, Strada Provinciale 55 Viscontea - Borghetto di Valeggio sul Mincio, ☎ +39 045 7950486, [email protected]. L'area attrezzata è disponibile tutto l'anno, dotata di acqua, pozzetto di scarico ed illuminazione. Parco giochi per bambini.
In treno
[modifica]Le stazioni ferroviarie più vicine sono:
Stazione di Mantova. Sulla direttrice Verona-Modena.
Stazione di Desenzano del Garda-Sirmione. Servita da Frecciabianca per Milano Centrale, Torino Porta Susa, Trieste Centrale e Venezia Santa Lucia; da Frecciarossa per Brescia e Roma Termini e da regionali per Milano Centrale e Verona Porta Nuova.
Stazione di Asola. Sulla direttrice Parma-Brescia.

In autobus
[modifica]Servizio espletato da APAM (orari validi dal 12/09/2024 al 07/06/2025):
- Linea 57/A APAM. Mantova-Goito-Ceresara-Castel Goffredo-Acquafredda-Casalmoro.
- Linea 8 APAM. Asola-Casaloldo-Castel Goffredo-Medole-Castiglione delle Stiviere-Desenzano del Garda.
28 Fermata Viale Europa Lanterna Verde (Zona giardini pubblici).
29 Fermata Via Martiri di Belfiore 53 (Sulla strada per Medole).
Come spostarsi
[modifica]Con mezzi pubblici
[modifica]APAM, linee 57/A - 57/B - 8 (vedi sezione Come arrivare).
I biglietti possono essere acquistati negli APAM Infopoint e tramite l'app per smartphone Dropticket:
In auto
[modifica]Il comune di Castel Goffredo è attraversato da nord a sud dalla strada provinciale 8, chiamata anche "Strada della calza", che collega Casaloldo, Medole e Pozzolengo e da ovest a est dalla strada provinciale 6 che collega Ceresara e Acquafredda. La strada provinciale 105 collega il comune di Carpenedolo.
Autonoleggio
[modifica]- 32 Speedy noleggi, Via Grecia 17, ☎ +36 0376 779641, [email protected]. Noleggio auto, camper, furgoni.
In bicicletta
[modifica] Castel Goffredo è percorsa da numerose piste ciclabili, all'interno e all'esterno del centro città.
- Percorsi ciclabili a contatto con la natura
33 Percorso del torrente Osone. Itinerario di circa 7 km che si svolge a est della città, zona di origine del fiume.
34 Percorso del torrente Tartaro Fabrezza. Itinerario di circa 9 km che si svolge nella zona nord di Castel Goffredo, ricca di risorgive.
35 Percorso del torrente Fuga. Itinerario di circa 9 km, in parte sterrato, che si svolge nella zona sud-ovest del capoluogo.
Cosa vedere
[modifica]Nel centro storico
[modifica]![]() | Per approfondire, vedi: Itinerario del centro di Castel Goffredo. |

1 Piazza Mazzini (già Piazza d'Armi) (parzialmente chiusa al traffico veicolare). Rappresenta il cuore della città, centro politico, religioso e commerciale. Su di essa si affacciano gli edifici più significativi: palazzo Gonzaga-Acerbi, con la torre civica e il Torrazzo a nord; la chiesa prepositurale di Sant'Erasmo a est; il palazzo Riva e i portici con i negozi dei commercianti a sud; il palazzo Municipale con la loggia della Magnifica Comunità a ovest.
Il suo impianto planimetrico si è mantenuto pressoché immutato attraverso i secoli: la piazza è caratterizzata da una pianta rettangolare, corrispondente presumibilmente all'antico forum romano. Esistente già agli inizi del Trecento, la piazza era attraversata a nord-est dal canale Tartarello, allora scoperto, che alimentava anche il fossato di difesa antistante il palazzo dei signori di Castel Goffredo. Ridisegnata agli inizi del Cinquecento durante il marchesato di Aloisio Gonzaga, è un luogo particolarmente suggestivo e scenografico ed è spesso scelta per ospitare eventi culturali, concerti e manifestazioni pubbliche, come il tradizionale carnevale di Castel Goffredo con l'elezione di re Gnocco. È da sempre il centro della vita della città: dal 1457 vi si tenevano le fiere, le feste per l'arrivo dei vescovi ed anche le maggiori personalità che hanno visitato Castel Goffredo sono sempre passate da questa piazza: dall'imperatore Carlo V il 28 giugno 1543, a San Carlo Borromeo nel 1580, a Vittorio Emanuele II futuro re d'Italia nel maggio del 1848, a Giuseppe Garibaldi, nei giorni 27-28-29 aprile 1862. Il 3 gennaio 1593, sulla porta principale della chiesa prepositurale di Sant'Erasmo, venne assassinato Rodolfo Gonzaga, terzo marchese di Castel Goffredo, mentre si recava alla messa accompagnato dalla moglie Elena Aliprandi e dalla figlia Cinzia.

- 2 Castelvecchio (zona pedonale). Il primo nucleo urbano di Castel Goffredo, cinto da mura e fossato, si formò presumibilmente entro le rovine del castrum romano e verrà chiamato Castellum vetus, ovvero “Castelvecchio”. Edificato tra il 900 e il 1000, del borgo si parla in un documento del 12 giugno 1480 nel quale Ludovico Gonzaga, vescovo di Mantova e signore di Castel Goffredo, stipulò degli accordi con il comune sul possesso di alcune terre del luogo. In un documento datato 1337 viene citato il paese col nome di “castello delle terre di Castro Guyfredo” che chiudeva il borgo di “Castelvecchio” (1492). Un vicolo di "Castelvecchio" è stato intitolato all'imperatore Carlo V, a ricordo della sua visita del 28 giugno 1543 al marchese Aloisio Gonzaga. Dell'antico borgo facevano anche parte: il castello medievale, ora scomparso; la Chiesa di Santa Maria del Consorzio, la più antica della città, abbattuta nel 1986, della quale si conserva ancora il campanile quattrocentesco e l'abside affrescato; la Torre civica, alta 27 metri, che fungeva di porta d'accesso (chiamata porta castelli veteri) e chiudeva l'accesso a Castelvecchio; il Palazzo Gonzaga-Acerbi; Piazza Gonzaga; le antiche mura.
Architetture civili
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- 3 Palazzo Gonzaga-Acerbi, Piazza Mazzini (privato e non visitabile). Iniziato nel XIV secolo e portato all'attuale splendore nel XVI ad opera di Aloisio Gonzaga, questo gioiello della città è sempre stato la residenza dei signori che si sono succeduti a Castel Goffredo, iniziando dai Gonzaga di Mantova. A difesa della residenza signorile era posto un fossato, oggi non più presente. All'interno sono conservati affreschi della probabile scuola di Giulio Romano e colonnato in marmo. Dalla loggia interna si apre una vista su un giardino interno, in cui verdeggiano alberi di alto fusto e piante profumate, tra cui degne di nota sono le rose provenienti da Alessandria d'Egitto, qui portate per volontà dell'egittologo Giuseppe Acerbi, proprietario del palazzo nel XIX secolo.
- 4 Palazzo Municipale e Loggia della Magnifica Comunità, Piazza Mazzini, [email protected].
Aperto dal lunedì al venerdì. Il municipio, o come si chiamava nel 1330 quando fu costruito, domo comunis, campeggia anch'esso in Piazza Mazzini. L'aspetto attuale è opera dei rifacimenti degli inizi del Cinquecento. Il pian terreno ospita la cosiddetta "Loggia delle grida" ovvero il luogo in cui si riuniva la vicinia, unico organo responsabile per la nomina di un Consiglio, responsabile per gli affari pubblici. Da non perdere all'interno sono una piccola collezione di opere novecentesche e una stele romana dedicata al dio Mercurio.

- 5 Palazzo Riva in città, Piazza Mazzini (privato e non visitabile). Edificato probabilmente alla fine del Quattrocento, era la residenza cittadina della nobile famiglia Riva. Nelle sue sale Bartolomeo Riva accolse Vittorio Emanuele II, futuro re d'Italia nel maggio 1848. Privato e non accessibile al pubblico.

- 6 Ospedale vecchio, Via Mantova (privato e non visitabile). L'origine dell'ospedale di Castel Goffredo risale al XIII secolo. Fin dal 1288 era presente in loco una “Congregazione per Mutuo Soccorso” (sul modello della Congregazione della Misericordia Maggiore di Bergamo). Questa congregazione si chiamava “Congregazione di Santa Maria di Castel Goffredo”, che utilizzò come propria sede la Chiesa di Santa Maria del Consorzio, ora scomparsa. Con i beni lasciati in eredità la società istituì nel 1400 circa il "loco de le sorele e de li fratelli infermi". Nel 1461 operava già nel borgo il dottore-fisico Stefano de' Negrini e nel 1477 Alessandro de' Gezi di Cremona. Nel 1479 vi fu una divisione del territorio di Castel Goffredo per quanto concerneva il diritto di cura degli ammalati. È rimasto in funzione fino al 1964, quando i reparti sono stati trasferiti nell'Ospedale Civile, alla periferia della città.

- 7 Ex Teatro comunale e Casa del Fascio, Piazza Matteotti. Progettati alla fine degli anni trenta, sono un esempio di edificio dell'architettura razionalista italiana. Il teatro è attualmente in disuso; la casa del Fascio ospita la biblioteca comunale. È prevista per il 2024/2025 la completa ristrutturazione del complesso.
- 8 Casa del Pretore, Via Botturi (privata e non visitabile). Collocata all'angolo tra via Botturi e via IV Novembre, è un edificio risalente al 1600. Fu in seguito trasformata in asilo infantile (1630) e poi in casa del commissario distrettuale quando Castel Goffredo divenne capoluogo di distretto.

- 9 Palazzo della Prevostura, Via Andrea Botturi 3 (In centro storico), [email protected]. Edificato in epoca rinascimentale, ha subìto nel tempo diversi restauri, l'ultimo dei quali nel 2016. Ospita il Museo "MAST Castel Goffredo".
- 10 Palazzo Negri (Canonica), Via Botturi 5, [email protected]. L'edificio, risalente al XV secolo, è sede della canonica. Documenti storici fanno risalire la costituzione della parrocchia tra il 1410 e il secondo decennio del Cinquecento. Palazzo Negri è stato acquistato dalla parrocchia di Castel Goffredo nella prima metà del secolo scorso e ha subito un intervento di ristrutturazione nella seconda metà degli anni Sessanta e nel 2016.

- 11 Portici, Piazza Mazzini e Via Roma. Risalenti al XV secolo, rappresentano un importante patrimonio architettonico e culturale per la città. Da sempre ospitano i negozi dei commercianti e sono i testimoni di tutti gli avvenimenti che si svolgono nella rinascimentale Piazza Mazzini, sulla quale si affacciano.
Architetture religiose
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- 12 Chiesa prepositurale di Sant'Erasmo, Piazza Mazzini, ☎ +39 0376 771999, [email protected]. Il culto di Sant'Erasmo ha origine molto antiche in queste terre; si hanno, infatti, notizie della presenza di un luogo di culto dedicato al santo sin dal 1288. La chiesa stessa è stata oggetto, più volte nel corso dei secoli, dell'attenzione di artisti e arichitetti che l'hanno di volta in volta restaurata o ampliata. La costruzione dell'attuale chiese ebbe inizio nella seconda metà del Quattrocento in stile rinascimentale e fu completata solo a fine XVI secolo. Al suo interno, a tre navate, conserva importanti opere d'arte, tra cui una tela del pittore mantovano Giuseppe Bazzani e l'altare marmoreo a commesso di Andrea Gamba. La chiesa è stata anche importante scenario di vicende storiche, come l'uccisione del principe Rodolfo Gonzaga nel 1593 a seguito di una congiura popolare, nell'epoca in cui questo vivace e importante centro era conteso tra varie signorie italiane, prima di diventare definitivamente gonzaghesco. Custodisce un importante Crocifisso in legno del XV secolo; ritenuto miracoloso, è venerato dalla popolazione locale e dei paesi vicini sino dal 1514.

- 13 Chiesa dei Disciplini, Via Garibaldi (non visitabile). Non lontano dal centro, troverete quest'altro esempio di arte rinascimentale; la chiesa, terminata nel 1587, era la sede della Confraternita dei Disciplini. Presenta anche un campanile, aggiunta seicentesca. Spostandoci all'interno, non potrete non notare i bei affreschi cinquecenteschi, che al fedele analfabeta del tempo e al curioso d'arte di oggi spiegano meglio che a parole la vita del profeta Giovanni il Battista. Non meno pregevole è l'altare in marmi policromi, opera del XVIII secolo, testimonianza della bravura di Angelo e Giambattista Lepreni. La chiesa, dopo una lunga attività come luogo di culto, oggi è sconsacrata ma non inutilizzata; è infatti sede di interessanti mostre ed eventi culturali, unici momenti nei quali la chiesa è aperta e visitabile.

- 14 Chiesa di San Giuseppe, Via Botturi 6 (aperta saltuariamente). La chiesa, in stile barocco, era originariamente adibita a scuderia dei Gonzaga. Ceduta a metà '700 alla Compagnia del Santissimo Sacramento che la trasformò in luogo di culto. Dopo qualche interruzione ha ripreso nel 2004 la sua funzione religiosa, anche se nel corso dei secoli ha perso qualche pezzo, come ad esempio la sacrestia, oggi separata e usata come abitazione privata.

- 15 Ex Chiesa di Santa Maria del Consorzio, Piazza Gonzaga ang. via Manzoni (visitabile il giovedì mattina, durante l'apertura dell'ufficio interno). Era la più antica chiesa della città, eretta nel 1288 e abbattuta nel 1986. Quest'edificio ha cambiato molte volte funzione. Originariamente chiesa, fu ricostruita mantenendo la sua sacra funzione nel 1434 in stile gotico; in seguito divenne con i Gonzaga e principalmente sotto Aloisio, il mausoleo dei Signori regnanti. In seguito fu usata come Monte di Pietà per essere poi abbattuta qualche decennio fa. Questo monumento storico di Castel Goffredo è presente anche negli itinerari ciclistici lombardi. Se capitate da queste parti in bici non mancate di fermarvi un attimo ad ammirare il campanile quattrocentesco e l'abside affrescato.
Architetture militari
[modifica]16 Torre civica e Museo Torre di Castelvecchio, Piazza Mazzini, ☎ +39 0376 771006.
4 €.
mercoledì-domenica 10:00-12:30 / 15:00-18:00.Luglio e agosto: aperto soltanto al mattino. Caratteristica torre pendente, con i suoi 27 metri e la sua merlatura ghibellina, opera di mastri del XIII secolo, è il simbolo di Castel Goffredo. Originariamente era chiamata Porta castelli veteri, ovvero in buon italiano "Porta del vecchio castello" e segnava il limite della fortificazione e l'accesso al borgo di "Castelvecchio". Dal 1438 la torre scandisce le giornate degli abitanti con il suo orologio. Un giro intorno consente di sbirciare i suoi particolari esterni, tra i quali alcune lapidi e lo stemma in marmo dei Gonzaga, del secolo XVI. Da ottobre 2021 accoglie il Museo Torre di Castelvecchio e l'Infopoint di Regione Lombardia.

- 17 Torrazzo, Piazza Mazzini (privato e non visitabile). Questa seconda torre fu edificata nel Medioevo, ed innalzata nel XIV secolo allo scopo di diventare la residenza del vicario dei Gonzaga di Mantova. Alcune fonti antiche riportano che il Torrazzo non fu, tuttavia, solo una residenza principesca. Nel XIV secolo qui era ospitato un banco dei pegni gestito da ebrei e nel XVI le mura del Torrazzo furono onorate della visita di un venerabile personaggio cinquecentesco come San Luigi Gonzaga. Le stesse sale, nel 1593, tennero prigioniere Elena Aliprandi e le figlie di Rodolfo Gonzaga, dopo la sua uccisione sul sagrato di Sant'Erasmo a seguito di una rivolta popolare. Le finestre ora visibili sono opera più tarda e risalgono al '700. Anche questo monumento non è accessibile al pubblico in quanto privato.