San Gallo città | |
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(DE) St. Gallen | |
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Localizzazione | |
Stato | ![]() |
Cantone | ![]() |
Distretto | San Gallo |
Amministrazione | |
Sindaco | Maria Pappa (PS) dal 2021 |
Lingue ufficiali | tedesco |
Data di istituzione | 1803 |
Territorio | |
Coordinate | 47°25′25″N 9°22′39″E |
Altitudine | 674 m s.l.m. |
Superficie | 39,38[1] km² |
Abitanti | 78 213[2] (2023) |
Densità | 1 986,11 ab./km² |
Frazioni | vedi elenco |
Comuni confinanti | Eggersriet, Gaiserwald, Gossau, Herisau (AR), Mörschwil, Speicher (AR), Stein (AR), Teufen (AR), Untereggen, Wittenbach |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 9000-9029 |
Prefisso | 071 |
Fuso orario | UTC+1 |
Codice OFS | 3203 |
Targa | SG |
Nome abitanti | sangallesi (DE) sanktgaller |
Cartografia | |
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Sito istituzionale | |
San Gallo (in tedesco Sankt Gallen , ufficialmente St. Gallen; in francese Saint-Gall, in romancio Son Gagl) è un comune svizzero di 78 213 abitanti del Canton San Gallo, nel distretto di San Gallo; ha il titolo di città ed è la capitale del cantone e il capoluogo del distretto. È la città più importante della Svizzera orientale, punto nodale per i trasporti, l'economia, l'istruzione, la cultura e la sanità della regione[3].
Geografia fisica
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La città sorge a 674 m s.l.m.[2] sulle rive del fiume Steinach che sfocia nel poco distante lago di Costanza; il centro abitato si sviluppa nella vallata compresa fra due sistemi collinari, il Rosenberg a nord e il Freudenberg/Bernegg a sud, e la vallata è delimitata a sud-ovest dalle strette gole dei fiumi Sitter e Goldach[3]. In passato la città si sviluppava lungo la Steinach, che dal 1867 al 1911 venne progressivamente canalizzata e ora scorre sotto il territorio cittadino[4].
Storia
[modifica | modifica wikitesto]Età medievale
[modifica | modifica wikitesto]La città si sviluppò attorno all'abbazia all'abbazia di San Gallo, fondata nel 719 da Otmar di San Gallo presso il luogo di sepoltura dell'eremita san Gallo[5], e nel corso del tempo si ingrandì e si trovò in contrapposizione con il potere politico ed ecclesiastico del monastero[3].
Il conflitto tra le autorità religiose e quelle civili sfociò nelle guerre di Appenzello (1401-1429) e nella guerra di San Gallo (1489-1490), al termine delle quali San Gallo vide confermato il suo status di città libera dell'Impero[3].
Età moderna
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Nel 1524 Joachim Vadiano e Johannes Kessler introdussero la Riforma protestante[3] di confessione Luterana; i contrasti del periodo portarono all'edificazione di una porta cittadina accessibile direttamente dal monastero[senza fonte] e intitolata a Carlo Borromeo[3], perché la sua uscita dalla città segnò la vittoria della fazione riformata[senza fonte].
La prosperità della città iniziò con l'età moderna: una florida industria tessile produceva lino di ottima qualità che veniva esportato in tutta Europa. La produzione di tela entrò in crisi tra il XVII e il XVIII secolo, ma contemporaneamente fiorì l'industria del ricamo[3]. Alleata dei riformati della Vecchia Confederazione, dal 1667, perso il voto alla Dieta imperiale[senza fonte], ottenne un seggio alla Dieta federale[3].
Età contemporanea
[modifica | modifica wikitesto]Nel 1798 entra a far parte della Repubblica Elvetica, quale capoluogo del nuovo Canton Säntis, e nel 1803 divenne la capitale del neocostituito Canton San Gallo; nello stesso anno fu istituito il comune politico[3] e nel 1847 la diocesi di San Gallo: la chiesa dell'abbazia, soppressa nel 1805, fu elevata a cattedrale[5]. A cavallo tra il XIX e il XX secolo l'ulteriore sviluppo del ricamo determinò un forte incremento demografico e edilizio, tanto che nel 1918 la città inglobò i comuni soppressi di Straubenzell e Tablat, ormai costituenti un unico agglomerato[3].
Monumenti e luoghi d'interesse
[modifica | modifica wikitesto]Architetture religiose
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- Complesso dell'abbazia di San Gallo, fondata nel 719 e secolarizzata nel 1805, patrimonio dell'umanità UNESCO dal 1983[5][6];
- Cattedrale di San Gallo, cattolica, (già chiesa abbaziale dei Santi Gallo e Otmar), ricostruita in stile barocco nel 1756-1766;
- Biblioteca dell'Abbazia di San Gallo, costruita nel 1758-1767;
- Chiesa riformata di San Lorenzo, ampliata nel XIV e nel XIX secolo[3];
- Chiesa riformata di San Magno, eretta nell'898 e ricostruita nel 1100[3];
- Chiesa riformata di San Leonardo, eretta nel 1150 e ricostruita[3];
- Chiesa riformata francese, eretta nel 1685[3];
- Chiesa cattolico-cristiana, eretta nel 1895[3].
Architetture civili
[modifica | modifica wikitesto]- Stadthaus, palazzo comunale (già casa commerciale) costruito nel XVI secolo[3];
- Case signorili ornate con bovindi, costruiti prevalentemente tra la fine del XVII e l'inizio del XVIII secolo[3];
- Ville e musei in stile liberty, costruiti alla fine del XIX secolo[senza fonte];
- Edifici costruiti da Santiago Calatrava: sala concerti della scuola di musica (1986), centro servizi d'emergenza (1988-1998), autostazione in Marktplatz (1989-1996), galleria Pfalzkeller (detta "Conchiglia", 1997-1999)[7].
Altro
[modifica | modifica wikitesto]- Arte contemporanea in luoghi pubblici:
- Fontana The Trunk di Richard Serra;
- Fontana del giocoliere di Max Oerli;
- La Botte di Roman Signer[senza fonte].
Società
[modifica | modifica wikitesto]Evoluzione demografica
[modifica | modifica wikitesto]L'evoluzione demografica è riportata nella seguente tabella (dal 1850 con Straubenzell e Tablat)[3]:
Abitanti censiti[8]

Il numero di abitanti della città di San Gallo, che nel 1799 ammontava a circa 8 000 persone, aumentò lentamente fin verso la metà del XIX secolo; in seguito vi fu un'accelerazione della crescita (quasi 38 000 persone nel 1910, senza contare Straubenzell e Tablat). Dopo l'aggregazione del 1918 gli abitanti del comune salirono fino a 69 000, valore che però scese del 10% entro il 1941 in seguito a unaa crisi economica e all'emigrazione di giovani e stranieri. Grazie all'immigrazione di persone provenienti in maggioranza dall'Europa meridionale, nel 1970 la popolazione raggiunse il suo massimo storico (quasi 81 000 persone); in seguito molti si trasferirono nei comuni dell'agglomerato, la popolazione scese nuovamente e agli inizi del XXI secolo si aggirava attorno alle 70 000 persone[3].
Etnie e minoranze straniere
[modifica | modifica wikitesto]La popolazione, composta attorno al 1800 prevalentemente da cittadini svizzeri riformati, divenne nel corso del XIX secolo più eterogenea per provenienza e confessione: nel 1910 gli stranieri erano il 31% (di cui due terzi tedeschi), nel 2005 circa il 27% (di cui un terzo provenienti dall'ex Jugoslavia)[3] e nel 2019 circa il 31,4% (in prevalenza tedeschi, italiani e kosovari)[2].
Lingue e dialetti
[modifica | modifica wikitesto]In base al censimento svizzero del 2000, la maggioranza assoluta della popolazione parla come prima lingua il tedesco (83,0%), mentre la lingua italiana è la seconda più diffusa tra le lingue delle Confederazione (3,7%). Tali rapporti linguistici sono rimasti costanti fin dal primo censimento del 1888, mentre a partire dalla seconda metà del XX secolo è progressivamente aumentata la percentuale di madrelingua stranieri (12,4% nel 2000)[3].
Religione
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Dal 1850 in poi, i cittadini di San Gallo si sono ripartiti equamente tra la confessione cattolica e quella riformata (rispettivamente 49,3% e 50,4% nel 1850, 49,9% e 49,8% nel 1870, 49,7% e 49,0% nel 1888, 52,1% e 46,8% nel 1900, 54,2% e 43,5% nel 1910, 49,0% e 48,5% nel 1930, 47,8% e 49,3% nel 1950). A partire dalla seconda metà del XX secolo è progressivamente aumentata la percentuale dei cattolici rispetto ai riformati e dalla fine del XX secolo è cresciuta anche quella degli appartenenti ad altre confessioni o senza senza appartenenza: nel 2000 i cattolici erano il 44%, i riformati il 28,9%, i musulmani il 6,7% e le persone senza appartenenza religiosa il 9,9%[3].
Istituzioni, enti e associazioni
[modifica | modifica wikitesto]A San Gallo hanno sede il Tribunale amministrativo federale della Svizzera e le principali istituzioni del Canton San Gallo, quali il Gran Consiglio (parlamento) e il Consiglio di Stato (governo).
Cultura
[modifica | modifica wikitesto]Istruzione
[modifica | modifica wikitesto]Biblioteche
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Le principale biblioteche di San Gallo sono[3]:
- Biblioteca dell'Abbazia di San Gallo;
- Museo e biblioteca del tessile;
- Biblioteca Vadiana (biblioteca cantonale);
- Biblioteca dell'Università di San Gallo.
Università
[modifica | modifica wikitesto]- Università di San Gallo, fondata nel 1898 come "Accademia di commercio e scuola di amministrazione"[9]. Ritenuta un'opera d'arte collettiva di architettura e di pittura, ospita opere di Hans Arp, Joan Miró e Gerhard Richter[senza fonte]. Presso l'ateneo si tiene ogni anno il Simposio di San Gallo, precedentemente conosciuto con i nomi di International Management Symposium e ISC-Symposium[10].
Musei
[modifica | modifica wikitesto]- Museo d'arte ("Kunstmuseum St. Gallen"), fondato nel 1877[3][11];
- Museo e biblioteca del tessile, fondato nel 1886: ospita ricami e merletti della Svizzera orientale e recenti creazioni di alta moda; è in stile classicheggiante[3][12] e il padiglione d'arte, che ha per slogan "laboratorio del presente", si dedica alla scoperta e alla presentazione di artisti contemporanei[senza fonte];
- Kulturmuseum St. Gallen (fino al 2022 "Historisches und Völkerkundemuseum St. Gallen"), fondato nel 1921[3][13];
- Museum im Lagerhaus, fondato nel 1988[3];
- Museo di storia naturale ("Naturmuseum St. Gallen"), fondato nel 2016[14].
Geografia antropica
[modifica | modifica wikitesto]Area metropolitana
[modifica | modifica wikitesto]L'area metropolitana di San Gallo comprende 11 città e comuni per un totale di circa 160 000 abitanti[3].
Distretti e quartieri
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La città di San Gallo è suddivisa in 3 distretti (Kreis), a loro volta ripartiti in 14 quartieri o circondari (Quartiergruppe) e in 29 quartieri statistici (Statistische Quartiere)[15]:
Distretto | Quartiere | Quartiere statistico |
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Kreis West | Winkeln | Hafnersberg |
Breitfeld/Gründenmoos | ||
Winkeln Nord/Industrie | ||
Winkeln Süd | ||
Gübsensee | ||
Chräzeren | ||
Altenwegen | ||
Bruggen | Sittertobel | |
Bruggen/Zürcherstrasse | ||
Boppartshof/Hinterberg | ||
Haggen/Oberstrasse/Langweid | ||
Moos/Waldacker/Lerchenfeld | ||
Lachen | Vonwil/Lachen/Schoren | |
Kreis Centrum | Rosenberg | Hölzli/Joosrüti |
Rosenberg/Kreuzbleiche | ||
Riethüsli | Riethüsli | |
Sankt Georgen | St. Georgen/Bernegg | |
St. Georgen/Bach | ||
Stuelegg/Rüti | ||
Innenstadt | St. Leonhard-Ost | |
Altstadt | ||
Nordostquartier | St. Jakob | |
Südostquartier | Linsebühl/Dreilinden | |
Kreis Ost | Rotmonten | Rotmonten |
Langgass/Heiligkreuz | Langgass/Heiligkreuz | |
Sankt Fiden | St. Fiden/Krontal | |
Notkersegg | Notkersegg | |
Kurzegg/Rank | ||
Hub/Schaugentobel | ||
Neudorf | Achslen/Wilen | |
Stephanshorn/Zil/Kesselhalden |
Economia
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La città è il principale centro economico Svizzera orientale; storicamente incentrata sull'industria tessile (ricamo meccanico), la struttura economica cittadina si è progressivamente diversificata in favore sia di altre produzioni industriali (metalmeccanica), sia soprattutto dei servizi, in particolare finanziari (banche, assicurazioni)[3]. Tra le aziende che hanno la propria sede a San Gallo figurano le banche Notenstein e Raiffeisen, le assicurazioni Helvetia e la Debrunner Koenig (commercio all'ingrosso).
Infrastrutture e trasporti
[modifica | modifica wikitesto]Strade
[modifica | modifica wikitesto]San Gallo è servita dall'autostrada A1 (con le uscite di San Gallo-Winkeln, San Gallo-Kreuzbleiche, San Gallo-Fiden, San Gallo-Neudorf) e dalle strade principali 7, 8, 471, 445 e 446.
Ferrovie
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La città di San Gallo venne collegata per la prima volta a una linea ferroviaria nel 1856[3], con l'apertura della linea San Gallo Winkeln-San Gallo delle Sankt Gallisch-Appenzellische Eisenbahn. La stazione centrale di San Gallo, costruita da Alexander von Senger[senza fonte], è uno snodo di traffico centrale per tutta la Svizzera orientale e centro della rete celere di San Gallo: da San Gallo si può raggiungere con la ferrovia la valle del Reno, la regione del lago di Costanza, Appenzello e la Svizzera centrale.
Oltre alla stazione centrale, ci sono a San Gallo altre tre stazioni delle FFS, San Gallo St. Fiden (sulla ferrovia Rorschach-San Gallo), San Gallo Bruggen e San Gallo Winkeln (sulla ferrovia San Gallo-Winterthur) oltre alla stazione di San Gallo Haggen delle SOB sulla ferrovia Lago di Costanza-Toggenburgo.

Le Appenzeller Bahnen connettono San Gallo con Speicher, Trogen, Gais e Appenzello[16], servendo il comune con le fermate di San Gallo Riethüsli e San Gallo Güterbahnhof sulla ferrovia San Gallo-Gais-Appenzello e con quelle di San Gallo Marktplatz, San Gallo Spisertor, San Gallo Schülerhaus, San Gallo Birnbäumen, San Gallo Notkersegg e Schwarzer Bären sulla ferrovia San Gallo-Trogen, la quale assume caratteristiche simili a quelle di una tranvia all'interno del centro cittadino[17].
Aeroporti
[modifica | modifica wikitesto]L'aeroporto più vicino è quello di Altenrhein, dal quale ci sono voli soprattutto per Vienna, Monaco di Baviera e tutte le città svizzere che ne possiedono uno.
Mobilità urbana
[modifica | modifica wikitesto]Come quasi tutte le città svizzere, la città possiede una fitta rete di bus, gestita dalla Verkehrsbetriebe der Stadt St. Gallen (VBSG); ha anche una rete filoviaria e una rete tranviaria (dal 1957[senza fonte]).
Sport
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Tra le società sportive che hanno sede nella città figurano le squadre di calcio Fussballclub Sankt Gallen 1879 e Sportclub Brühl Sankt Gallen, quella di football americano Sankt Gallen Vipers e quella di pallamano TSV St. Otmar St. Gallen; la città ospita annualmente il principale evento ippico svizzero, il concorso internazionale di salto ostacoli CSIO Schweiz[3].
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ (DE, FR) Generalisierte Grenzen 2020: Hilfsdatei, su bfs.admin.ch, Ufficio federale di statistica, 14 febbraio 2020. URL consultato il 5 febbraio 2025.
- ^ a b c (DE, FR, IT) Ständige Wohnbevölkerung nach Staatsangehörigkeitskategorie, Geschlecht und Gemeinde, definitive Jahresergebnisse, 2023, su bfs.admin.ch, Ufficio federale di statistica, 22 agosto 2024. URL consultato il 5 febbraio 2025.
- ^ a b c d e f g h i j k l m n o p q r s t u v w x y z aa ab ac ad ae Marcel Mayer, San Gallo, in Dizionario storico della Svizzera, 6 gennaio 2012. URL consultato il 12 febbraio 2025.
- ^ (DE) Der Steinachstollen (PDF), su stadt.sg.ch. URL consultato il 12 febbraio 2025 (archiviato dall'url originale il 22 settembre 2017).
- ^ a b c Wolfgang Göldi, San Gallo (principato abbaziale), in Dizionario storico della Svizzera, 16 marzo 2017. URL consultato il 21 febbraio 2025.
- ^ (EN, FR) Abbey of St Gall, su unesco.org, UNESCO. URL consultato il 25 febbraio 2025.
- ^ (EN) Music School Concert Room, su calatrava.ch. URL consultato il 5 maggio 2025.
(EN) Emergency Services Centre, su calatrava.com. URL consultato il 5 maggio 2025.
(EN) Bohl Bus and Tram Stop, su calatrava.com. URL consultato il 5 maggio 2025.
(EN) Pfalzkeller Gallery, su calatrava.com. URL consultato il 5 maggio 2025.
- ^ Dizionario storico della Svizzera
- ^ Karl Heinz Burmeister, Università di San Gallo, in Dizionario storico della Svizzera, 29 gennaio 2013. URL consultato il 1º maggio 2025.
- ^ (EN) History, su symposium.org. URL consultato il 1º maggio 2025.
- ^ (DE, EN) Kunstmuseum St. Gallen, su kunstmuseumsg.ch. URL consultato il 1º maggio 2025.
- ^ (DE, EN, FR, IT) Textilmuseum St. Gallen, su textilmuseum.ch. URL consultato il 1º maggio 2025.
- ^ (DE) Kulturmuseum St. Gallen, su kulturmuseumsg.ch. URL consultato il 1º maggio 2025.
- ^ (DE, EN, FR) Naturmuseum St. Gallen, su naturmuseumsg.ch. URL consultato il 1º maggio 2025.
- ^ (DE) Statistikdatenbank, su stada2.sg.ch, Kanton St.Gallen Statistik, 2018. URL consultato il 4 maggio 2025.
- ^ Fahrplan 2024 (PDF), su appenzellerbahnen.ch (archiviato dall'url originale il 27 giugno 2024).
- ^ (DE) Jürg Aeschlimann e Hans Waldburger, Strassenbahn St. Gallen–Speicher–Trogen; Die Trogenerbahn, Leissigen, Prellbock Druck & Verlag, 2003, ISBN 3-907579-24-0.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- (DE) AA. VV., Die Baudenkmäler der Stadt St. Gallen, 1922.
- (DE) W. Bodmer, Die Entwicklung der schweizerischen Textilwirtschaft im Rahmen der übrigen Industrien und Wirtschaftszweige, 1960.
- (DE) E. Ehrenzeller, Geschichte der Stadt St. Gallen, 1988.
- (DE) W. Wunderlich (a cura di), St. Gallen: Geschichte einer literarischen Kultur, 2 voll., 1999.
- (DE) E. Ziegler e M. Mayer, Die Stadtarchive in St. Gallen, 2003.
- (DE) AA. VV., St. Galler Stadtführer, 4ª ed., 2010 [2007].
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su San Gallo
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (DE, EN) Sito ufficiale, su stadt.sg.ch.
- (IT, DE, FR) San Gallo, su hls-dhs-dss.ch, Dizionario storico della Svizzera.
- (EN) Sankt Gallen, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 127834916 · ISNI (EN) 0000 0001 2321 910X · SBN UM1L003057 · LCCN (EN) n80004388 · GND (DE) 4051594-1 · BNE (ES) XX454270 (data) · BNF (FR) cb11950003x (data) · J9U (EN, HE) 987007557239405171 |
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