Calabritto
Calabritto | |
Stato | Italia |
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Regione | Campania |
Territorio | Irpinia |
Altitudine | 480 m s.l.m. |
Superficie | 56.33 km² |
Abitanti | 2317 (stima 2018) |
Nome abitanti | Calabrittani |
Prefisso tel | +39 0827 |
CAP | 83040 |
Fuso orario | UTC+1 |
Patrono | San Giuseppe (19 marzo) |
Posizione | |
Sito istituzionale |
Calabritto è un comune della Campania.
Da sapere
[modifica]Il borgo, situato nell'Alta Valle del Sele, ha mantenuto nel tempo la sua vocazione agro-silvo-pastorale, con un'economia basata sullo sfruttamento sostenibile delle ingenti risorse boschive e sull'allevamento, ma con notevoli potenzialità turistiche: meta ideale per chi ama il fascino dei borghi medievali e la natura incontaminata. Una fitta rete di sentieri, che si snodano e si intrecciamo attraverso paesaggi mozzafiato, raggiunge numerose cascate e santuari spesso a oltre 1.000 metri di quota, offrendo il privilegio di apprezzare il fascino dei Monti Picentini in ogni stagione. Le sue vaste aree boschive rappresentano un'importante attrattiva turistica. La folta vegetazione, la ricchezza di torrenti, gli splendidi panorami, l'aria pura e la quiete assoluta fanno preferire Calabritto a località più famose.
Cenni geografici
[modifica]Il paese è situato nei monti Picentini, a 460 metri s.l.m., sulla sinistra del fiume omonimo (affluente del Sele), in amena posizione, dominato dal monte Cervialto. È formato dal centro abitato di Calabritto e dalla frazione di Quaglietta più a valle.
Il territorio è ricco di sorgenti, caratterizzato dalla presenza di 14 cascate, distribuite in due diverse zone: Cascata lu Iuozzu, Cascata del Rivezzuolo, Cascatelle di Petrella, Cascata lu Furniddu, Cascata Muleni ru l'Alizzi e le cinque Cascate del Zagarone, situate in località Valle del Diavolo; Cascata del Tuorno, Cascata di Bard'natore, Cascata lu Fuorchio e Cascata di Serramonaca, in località Ponticchio. Le più note sono quelle del rio Zagarone, del Tuorno e del Rivezzuolo. Quest'ultima, la più importante e suggestiva, è alta fino a 80 metri.
Oltre i mille metri di altitudine, noti per la loro biodiversità, si trovano i monti e gli altipiani, elencati di seguito: Cervialto (m 1.809), Polveracchio (m 1.790), Cervarulo (m 1.630), Boschetiello (m 1.574), Altillo (m 1.432), Pollaro (m 1.282), Piano Sazzano (1.270 metri), Piano del Gaudo (1.210 metri) e Piano Migliato (1.210 metri).
Sui pendii delle montagne più alte, oltre i 1.000 metri, si trovano vaste aree coperte da faggi, mentre a valle, al faggio si aggiungono frassini, sorbi, aceri, tigli e betulle. Castagneti, noccioleti, uliveti e vigneti coprono le pendici collinari a quote più basse, insieme a pascoli, foraggi e cereali vernini. In irriguo, si coltivano soprattutto ortaggi tra i quali i peperoni quagliettani, che sono di due varietà: la papaiola o papazzo, da conservare sotto aceto o per preparare i peperoni imbottiti, e lo spungulicchio, piccantissimo. Inoltre, in alcune aree, particolarmente dalle parti di Quaglietta, si raccoglie e si coltiva lo zenzifero, una menta aromatica locale.
Il comune confina con i territori di Acerno, Bagnoli Irpino, Caposele, Lioni, Senerchia e Valva e fa parte della Comunità montana Terminio Cervialto, in Provincia di Avellino e della Riserva naturale regionale Foce Sele-Tanagro, un'area naturale protetta gestita dall'Ente Riserve "Foce Sele-Tanagro" e "Monti Eremita Marzano" situata nelle province di Salerno e Avellino.
Quando andare
[modifica]Nel complesso, il clima è caratterizzato da inverni tiepidi e da estati calde e secche. Il clima è marittimo, temperato e piovoso. I periodi di maggiore piovosità sono l'autunno e l'inverno. Le precipitazioni sono piuttosto abbondanti anche lungo le coste (media attorno ai 1.000 mm annui), mentre le medie tendono a salire a ovest fino a 1.800 mm in alcune località confinanti con l'Irpinia. In queste aree (Alta Valle), la temperatura media dei mesi più freddi si attesta a +2,2 °C e la neve è presente in abbondanza; quella del mese più caldo, agosto, è di +21,4 °C. La stazione meteorologica di riferimento è quella di Nusco.
Cenni storici
[modifica]La frequentazione del territorio di Calabritto è remota, come confermano i ritrovamenti archeologici risalenti ad epoche preistoriche, rinvenuti verso la fine del XIX secolo nell'area compresa tra i fiumi Sele e Ofanto. Inoltre, lungo la strada che porta a Senerchia, fuori da Calabritto, venne individuato un insediamento di età romana. Sebbene già nell'840 un feudatario longobardo di nome Britto avesse fatto edificare un castello, le prime notizie del vero e proprio borgo medioevale sono molto più tardive, normanne, risalendo ai secoli XI-XII. La conformazione del paese cambiò profondamente dopo la peste del 1656, con un incremento della popolazione e un orientamento della concentrazione dell'abitato verso il castello e verso la Chiesa Madre della Santissima Trinità. Nel 1807 Calabritto passò dal Principato Citra (di cui faceva parte dal 1229) al Principato Ultra. Tra gli eventi che hanno segnato il territorio, vanno segnalati l'annessione del vicino comune di Quaglietta, avvenuta nel 1928, i forti danneggiamenti causati da un violento bombardamento durante la seconda guerra mondiale e i terremoti, come quello del 1980, che quasi distrusse la cittadina causando 100 morti e 300 feriti, oltre al crollo di centinaia di edifici.
Come orientarsi
[modifica] Per visitare il centro storico, anche in occasione delle numerose feste e sagre, dove è possibile ammirare le chiese (di Santa Maria delle Grazie, di San Pietro e della Santissima Trinità), le stradine pavimentate con lastre rettangolari di calcare, i vicoletti, i portali in pietra, che caratterizzano i borghi medioevali. Bighellonare nella piazza centrale, frequentatissima d'estate dai residenti e dagli emigrati tornati per le vacanze, al bar magari in attesa di spostarsi al ristorante per gustare le pietanze tipiche del paese.
Come arrivare
[modifica]In aereo
[modifica]L'Aeroporto Internazionale di Salerno-Pontecagnano Costa d'Amalfi è un aeroporto internazionale, situato a 20 km a sud della città di Salerno e ricompreso tra i comuni di Bellizzi e Pontecagnano Faiano.
In auto
[modifica]- L'autostrada A2, detta anche Salerno-Reggio Calabria o autostrada del Mediterraneo, sfiora Bellizzi, Battipaglia, Eboli, Campagna e Contursi Terme. La La strada statale 691 Fondo Valle Sele (SS 691) , o Fondo Valle Sele, ha inizio dallo svincolo di Contursi Terme - Postiglione sulla A2 Salerno-Reggio Calabria e si snoda lungo il fondovalle del fiume Sele, terminando a Lioni e innestandosi nella strada statale 7 Via Appia, che collega Roma a Brindisi. Una diramazione della SS 691 serve Calabritto.
- Calabritto si può raggiungere anche dalla SS 7 per diramazione sulla Strada a Scorrimento Veloce SS 691 in località La croce o per la SS 165 da Teora.
In treno
[modifica]La Stazione di Contursi Terme, posta sulla ferrovia Salerno-Potenza dista 25 da Calabritto, da coprire con servizi di linea.
In autobus
[modifica]Blablacar e marinobus operano viaggi da Roma, Napoli e Salerno a Caposele via Contursi Terme.
Il collegamento con Salerno e tra i comuni della Valle è affidato alla società Sita Sud.
Il collegamento con Avellino è affidato alla società AIR Campania.
Come spostarsi
[modifica]Il centro storico è piccolo, quindi è possibile raggiungere i luoghi di maggior interesse anche a piedi. L'auto è il mezzo più conveniente per gli spostamenti, ma i servizi di trasporto pubblici forniscono un servizio abbastanza affidabile e sicuro.
Cosa vedere
[modifica]Edifici religiosi
[modifica]- Chiesa della Madonna del Carmine. Situata a 1.000 metri di altitudine, appartenne a un monastero nel XVII secolo. Sull'altare principale si erge la statua della Madonna del Carmine, in stile bizantino.
- Chiesa rupestre della Madonna del Fiume. Posizionata nel mezzo di un costone roccioso nel canyon del Rio Zagarone, all'interno di una grotta carsica ampia 200 metri.
- 1 Chiesa di Santa Maria di Costantinopoli. Luogo di antichissima devozione, presenta una struttura semplice, con l'altare maggiore in pietra, cornato da un tabernacolo del XVIII secolo; custodisce un quadro della Madonna nera, portata dall'Oriente dai monaci basiliani intorno al 1200. Anche gli altri altari sono in pietra, sul secondo a sinistra è venerata l'Icona della Vergine. Già restaurata durante il XVIII secolo, lo fu nuovamente a seguito del terremoto del 1980, per essere poi riaperta al culto nel 1990.
- Chiesa di Santa Maria delle Grazie. Tra le più antiche del paese, era centro spirituale di un monastero, forse di monaci basiliani, del quale si possono ancora intravedere i resti.
- 2 Chiesa di San Pietro Apostolo. Restaurata dopo il terremoto del 1980, presenta un interessante altare e le statue di San Donato e di San Francesco Saverio.
- 3 Chiesa Matrice della Santissima Trinità. Edificio religioso realizzato nel 1980, non è distante dalla piazza centrale, nella quale si radunano i residenti e gli emigranti tornati per le vacanze estive. Da una balconata, si gode di una bella vista sulla valle.
- Santuario Madonna di Grienzi. Risalente al XVIII secolo, giace nel mezzo della valle omonima, circondato da alcune delle più alte montagne della Campania. La sua unica, semplice aula si chiude con un altare in muratura, al di sopra del quale è collocata la scultura della Vergine dei Grienzi col Bambino benedicente. Nei suoi pressi è situata un'area pic-nic.
- Santuario di Santa Maria della Neve. Luogo di culto fondato nel XV secolo, sul ciglio di una balza affacciata sulla Valle dell'Alto Sele a circa 800 metri di quota, in un'area di grande fascino naturalistico. Ricostruito dopo il sisma con la stessa struttura architettonica, di originale conserva il campanile di forma quadrata e due campane, risalenti al 1759. La facciata presenta un elegante portale in pietra. All'interno dell'edificio si conserva la scultura lignea della Madonna della Neve, del XVIII secolo e le sculture di San Gaetano e della Madonna del Rosario.
Edifici signorili
[modifica]- Palazzo Papio. Totalmente restaurato dopo il sisma del 1980, ha mantenuto l'originario impianto architettonico risalente al XVIII secolo.
Cascate
[modifica]Inserite in un suggestivo contesto naturale, le cascate rappresentano oasi di freschezza durante le afose giornate estive, dove si può fare una pausa per rinfrescarsi e, magari, per una colazione sull'erba. E si può accettare l'invito delle acque cristalline delle pozze ad affidarsi alla frescura rigenerante dell'acqua, godendo di un'esperienza unica di piacere e di relax. Alcune di queste cascate sono sul percorso dei numerosi sentieri descritti in altra sezione e offrono comode strutture da pic-nic.
- Cascata del Bard'natore. Situata a un'altitudine di 570 metri, è composta da cinque salti. Un agevole sentiero permette di risalire fino al primo salto, offrendo suggestivi panorami.
- Cascata Muleni ru l'Alizzi. Si trova a metà strada tra i santuari della Madonna del Fiume e della Madonna di Grienzi. Formata da un unico salto alto di circa 35 metri, è una delle più spettacolari, perché il flusso dello Zagarone in quel tratto è considerevole. È anche attrezzata per le discese dei torrentisti.
- Cascata del Rivezzuolo. Nota come la cascata più alta dell'Irpinia, con i suoi imponenti 40 metri di salto e ulteriori 40 metri di scivolo, raggiunge complessivi 80 metri.
- Cascata di Serramonaca. Ubicata in località Ponticchio, all'inizio del sentiero che conduce al Santuario della Madonna del Fiume e si congiunge col sentiero che porta alle cascate di Bard'natore. Nei pressi si trovano le sorgenti dei Ponticchio e un'area attrezzata per pic-nic.
- Cascata del Tuorno. Situata a 410 metri di quota, è formata dal torrente Ponticchio-Noce Forchione che, subito dopo, confluisce con il rio Zagarone. È immersa in una lussureggiante vegetazione tipicamente fluviale, di salici e di faggi. Alta complessivamente 18 metri, si distingue per il suo balzo d'acqua suddiviso su quattro salti. È considerata la cascata più importante e suggestiva.
Foliage
[modifica]- Foliage.
In autunno. A partire dai faggi più in alto e, scendendo a valle, aceri, betulle, castagni, frassini, sorbi e tigli perdono le foglie. Magicamente, gli alberi caducifogli si spogliano, in un tripudio di colori autunnali dapprima accesi, sgargianti, che si spengono lentamente. Le foglie danno luogo a un meraviglioso spettacolo di tonalità cangianti, passando gradualmente dal verde al giallo, all'arancione, al rosso e infine al marrone. E si cammina su un tappeto morbido, frusciante, profumato, guardandosi intorno per incontri fortunati con boleti (tra cui i tanto ambiti porcini), gallinacci, imbutini, lattari, mazze di tamburo e russole, nel silenzio ovattato che preannuncia l'inverno.
Eventi e feste
[modifica]- Discendenti di Spartaco.
17 gennaio. In onore di Sant'Antonio Abate. Gli abitanti bussano di casa in casa per chiedere dei doni.
- Falò di San Giuseppe.
19 marzo. In onore del Santo Patrono, consistono nell'accensione di fuochi nei vari rioni del paese.
- Sagra dell'asparago.
maggio.
- Festa della Madonna di Grienzi.
Ultima domenica di giugno. Pellegrinaggio notturno di oltre tre ore di cammino, per raggiungere il Santuario della Madonna di Grienzi.
- Pellegrinaggio alla Madonna della Neve.
5 agosto. Processione che porta la statua della Madonna dal Santuario al centro del paese e poi di nuovo al Santuario sul Monte Altillo.
- Sagra della Castagna Regina.
ottobre. Evento enogastronomico, con degustazione di prodotti tipici e piatti tradizionali tra cui caldarroste, piatti a base di castagne, caciocavallo irpino impiccato.
- Festa di Sant'Antonio Abate.
Cosa fare
[modifica]Le molteplici attività che si possono praticare a Calabritto sono qui descritte per tipologia. Va considerato che sono tante le coincidenze e le sovrapposizioni che permettono molte interessanti combinazioni per una giornata o un fine-settimana, adatti a ogni tipo di visitatore, praticamente durante tutto l'arco dell'anno.
- Pic-nic alle cascate. Passeggiate poco impegnative di due o tre ore, seguendo il sentiero di circa sei chilometri lungo il torrente Zagarone, che forma 14 cascate. Inserite in un suggestivo contesto naturale, queste rappresentano oasi di freschezza durante le afose giornate estive, dove si può fare una pausa per rinfrescarsi e, magari, per una colazione sull'erba. E ci si può immergere nelle fresche acque dei torrenti e, magari, cogliere le opportunità di ricche raccolte funghi (anche porcini!). Alcune di queste cascate sono sul percorso di sentieri che portano anche a Santuari, come Madonna del Fiume e Madonna di Grienzi, e offrono comode strutture da pic-nic.
- Area di Grienzi. È situata nel cortile dell'omonimo santuario.
- Area di Piano del Gaudo. A 1.000 metri circa di altitudine, all'ombra di un bosco di abeti rossi, dove comincia il vallone del Lupolo.
- 1 Area di Piano Migliato. A 1.200 metri di altitudine, all'inizio dei sentieri che portano alla cima del monte Cervialto e del monte Cervarulo. Le aree sono due, provviste di gazebi, angoli barbecue e giostrine per i più piccoli.
- Area di Ponticchio. Ubicata nei pressi della Cascata di Serramonaca.
- Escursioni in montagna. I camminatori sportivi possono scegliere tra i numerosi percorsi della durata orientativa di cinque ore, tra i quali il Sentiero delle sorgenti da Ponticchio a Piano Migliato, passando per Santuario Madonna di Grienzi, il Sentiero al Monte Altillo per la Madonna della Neve, il Sentiero Piano Migliato per salire ai Monti Cervarulo e Cervialto, il Sentiero Piano Gaudo ai Monti Polveracchio e Boschetiello da Fontana di Pozzalaro e il Sentiero al Monte Polveracchio dalla Caserma del Gaudo, il sentiero per il Monte Pollaro e poi ancora al Piano dell'Acero, al Piano Sazzano e alla Madonna del Fiume.
- Raccolta delle castagne. Si può praticare a ottobre, caratterizzato dai primi colori autunnali, e novembre in diverse località del territorio, all'interno del Parco Regionale dei Monti Picentini, quando i castagneti entrano nel foliage offrendo uno spettacolo affascinante.
Acquisti
[modifica]- Caciocavallo Silano - Delicato e dolce da giovane e piccante con la stagionatura, è anche preparato in modo particolare per ottenere il cosiddetto caciocavallo impiccato, di sapore particolare, deciso. Si acquista nei caseifici locali, oltre che nei negozi di prodotti tipici in paese.
- Castagne - Il prezzo delle castagne varia a seconda della dimensione e della qualità. Ad esempio, le castagne di Montella (varietà particolarmente apprezzata) possono costare tra i 13,90 € e i 16 € al chilo.
- Funghi porcini secchi
Come divertirsi
[modifica]Dove mangiare
[modifica]Questi i più comuni prodotti tipici e piatti tradizionali che si possono gustare nei ristoranti di Calabritto e Quaglietta. Purtroppo non è sempre facile trovare locali che siano in grado di proporne un'ampia selezione.
- Caciocavallo Silano DOP - Formaggio semiduro, a pasta filata, prodotto con latte di diverse vacche, tra cui la podolica. Si può gustare anche alla piastra, e ne vale la pena
- Cannarituli - Gnocchi fritti nel mosto.
- Menesta mmaretata - Scarola e fagioli possibilmente cotti nel recipiente di terracotta (detto pignata o pignatiello), uniti (mmaretati) con tagli poveri del maiale, ovvero zampe, orecchie, muso, salsiccia povera.
- Peperoni quagliettani PAT - Un tipo particolare di peperoni, detti anche papazzi, coltivati nella media-alta Valle del Sele, soprattutto nella zona di Quaglietta.
- Ravioli allo zenzifero di Quaglietta PAT - Fomati di sfoglie di pasta all'uovo di forma quadrata o tonda, ripiene di ricotta, uova, formaggio grattugiato, prezzemolo e zenzifero (una menta aromatica locale).
- Tirate - Un tipo di pasta fresca simile allo scialatiello, lavorata con aggiunta di farina di castagne e condita con carne suina o con ragù di funghi porcini.
- Trota in tortiera o arrosto - Proveniente da allevamenti locali.
Prezzi medi
[modifica]- La Taverna del Brigante, Corso Fratelli Cervi, ☎ +39 338 298 2795.
10-20 €. Ristorante, pizzeria, braceria; offre brunch e cene con opzioni vegetariane. Eccellente e buono nelle recensioni, chiuso il martedì.
Dove alloggiare
[modifica]Sicurezza
[modifica]La visita del paese non presenta alcun tipo di rischio per la sicurezza. Per le escursioni montane, viceversa, se non si ha una adeguata esperienza, è preferibile affidarsi a guide specializzate. La segnaletica dei sentieri potrebbe essere carente. Pertanto, per evitare di perdersi, è fondamentale avere con sé delle mappe prescaricate e una traccia GPX visualizzabile con GPS. Opportuno è, inoltre, disporre di equipaggiamento da escursionismo (scarponi da trekking con suola vibram o simile, bastoncini, zainetto, giacca a vento, occhiali, berretto, guanti, torcia frontale, scorta d'acqua, crema per il sole, ecc.).
Il clima, come in ogni rilievo montuoso, è soggetto a cambiamenti improvvisi che vanno tenuti in conto. Possono diventare pericolosi i forti temporali e causare notevoli problemi lungo i sentieri, spesso in pendenza, e con frequenti attraversamenti di piccoli corsi d'acqua che possono ingrossarsi. Dopo un temporale, i sentieri possono presentarsi fangosi e difficili da percorrere.
- I presidi ospedalieri più prossimi si trovano a Potenza, Oliveto Citra, Sant'Angelo dei Lombardi ed Eboli.
- Ambulatori veterinari si trovano a Eboli e Lioni.
- Comune, Via Salvadore Allende, 1, ☎ +39 0827-52004.
- Comando di Polizia Municipale, Via Salvatore Allende, 1, ☎ +39 0827-52510, fax: +39 0827-52510.
- Carabinieri, Via Santa Maria Del Carmine 19, ☎ +39 0827-52055, [email protected].
- Farmacia Buonocore Patrizia, Via Gramsci, 10, ☎ +39 0827-52228.
- Farmacia Onofrio, Viale Nazionale, 17/19, ☎ +39 351 797 90 17.
Come restare in contatto
[modifica]Poste
[modifica]- Poste Italiane, Via Costantinopoli, 10, ☎ +39 0827 52002.
Tenersi informati
[modifica]- Calabritto Escursioni, Via Salvator Allende, 1 (Facebook: Visita Calabritto e Quaglietta Instagram: Visita Calabritto e Quaglietta You Tube: CalabrittoEscursioni), ☎ +39 338 4125852, +39 366 1572805, [email protected]. Propone itinerari guidati a ogni livello di difficoltà, da amatori ad arrampicatori esperti, e fornisce supporto per numerosi sport, dal trekking all'arrampicata, dal canyoning alla mountainbike. Opera in collaborazione con ProLoco Aquæ Electæ.
Nei dintorni
[modifica]Itinerari
[modifica]Escursionismo e torrentismo
[modifica]I Gruppi del Cervialto e del Polveracchio sono ricchi di sentieri escursionistici, che variano in lunghezza e dislivello, percorribili a piedi, e talvolta anche in mountain bike e a cavallo. La maggior parte dei sentieri è fruibile da escursionisti con una preparazione media. Di seguito, l'elenco dei sentieri ampiamente descritti nel Libro dei Sentieri del Parco Regionale dei Monti Picentini. Editori CAI Sezioni di Avellino e Salerno (Gennaio 2009), le cui mappe sono scaricabili dal Sito Web.
Gruppo del Cervialto
- Sentiero n. 147 - Sentiero Piano del Migliato - Monte Cervarulo e Cervialto da Piano Migliato - Percorso: Piano Migliato (1.248), Toppa dei Canti (1.500), Monte Cervarulo (1.630), Monte Cervialto (1.809); dislivello: m. 560; difficoltà: E; tempo di percorrenza: h 5,00; lunghezza: 8 km; presenza di acqua: nessuna.
- Sentiero n. 150 - Monte Pollaro da Calabritto - Percorso: Calabritto (400), Avigliano (550), Piano d'Acera (1.020), Monte Pollaro (1.282); dislivello: m. 900; difficoltà: E; tempo di percorrenza: h 5,00; lunghezza: 6,5 km; presenza di acqua: nessuna.
- Sentiero n. 156 - Sentiero delle sorgenti da Calabritto a Piano Migliato - Percorso: inizio sentiero (623), Ponticchio (1.000), Piana dei Grienzi (1.142), Piano Migliato (1.250); dislivello: m. 630; difficoltà: E; tempo di percorrenza: h 5,00; lunghezza: 9 km; presenza di acqua: sì.
- Sentiero Cascate di Calabritto - Lungo il torrente Zagarone che forma 14 cascate: Iuozzu, del Rivezzuolo, di Petrella, lu Furniddu, Muleni ru l'Alizzi e le cinque del Zagarone, del Tuorno, di Bard'natore, lu Fuorchio e di Serramonaca. Dislivello: m. 400; difficoltà: E; tempo di percorrenza: h 2,30; lunghezza: 6 km.
Gruppo del Polveracchio
- Sentiero n. 108 - Sentiero delle due province dalla Caserma del Gaudo al Monte Polveracchio - Percorso: Caserma del Gaudo (1.029), Piano Stattea (1.450), Monte Polveracchio (1.790); dislivello: m. 790; difficoltà: E; tempo di percorrenza: h 5,00; lunghezza: 12 km; presenza di acqua: sì.
- Sentiero n. 151 - Monte Altillo per la Madonna della Neve - Percorso: inizio sentiero (557), Madonna della Neve (948), Monte Altillo (1.432); dislivello: m. 900; difficoltà: E; tempo di percorrenza: h 3,50; lunghezza: 4,5 km; presenza di acqua: sì.
- Sentiero Piano Gaudo - Monte Polveracchio e Monte Boschetiello - Da Fontana di Pozzalaro (1.032) salita sulla dorsale tra la Val Piscone e la Valle Cerasa e poi sulle ondulazioni della Costa d'Amalfi. Dopo quasi 1,5 km arrivo al Monte Polveracchio (1.790); ritorno a Fontana di Pozzalaro, passando per la Caserma Corpo Forestale con deviazione al Monte Boschetiello (1.574); dislivello: m. 896; difficoltà: media; tempo di percorrenza: h 8,00; lunghezza: 20 km.
I sentieri che si intrecciano nel territorio di Calabritto sono molti di più di quelli elencati qui sopra. Tra questi, gli Itinerari Naturalistici seguenti: Madonna del Fiume, Cascata del Tuorno, Madonna di Grienzi, Piano dell'Acero, Ponticchio e Sazzano. Presso la Pro-loco (la cui sede si trova a Quaglietta) è possibile acquisire le necessarie informazioni.
Sentieri di lunga percorrenza
- Cammino dell'Arcobaleno - Percorso: si svolge in cinque tappe, toccando Oliveto Citra, Senerchia, Calabritto Ponte Sele, Laviano, Santomenna, Castelnuovo di Conza, Sella di Conza, Conza della Campania, Sant'Angelo dei Lombardi, Abbazia del Goleto, Lioni, Caposele, Materdomini; dislivello: 2.700 m; lunghezza: 92 km.
Torrentismo
[modifica]- Cascata Muleni ru l'Alizzi - A metà strada tra i santuari della Madonna del Fiume e della Madonna di Grienzi, è formata da un unico salto, di circa 35 metri. È attrezzata per le discese dei torrentisti.
- Cascata Bard'natore - Alta circa 70 metri e divisa in cinque salti, si trova nel Vallone del Lupolo, affluente del rio Zagarone. È attrezzata per praticare il canyoning.
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